L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri
IBS.it, l'altro eCommerce
Cliccando su “Conferma” dichiari che il contenuto da te inserito è conforme alle Condizioni Generali d’Uso del Sito ed alle Linee Guida sui Contenuti Vietati. Puoi rileggere e modificare e successivamente confermare il tuo contenuto. Tra poche ore lo troverai online (in caso contrario verifica la conformità del contenuto alle policy del Sito).
Grazie per la tua recensione!
Tra poche ore la vedrai online (in caso contrario verifica la conformità del testo alle nostre linee guida). Dopo la pubblicazione per te +4 punti
Tutti i formati ed edizioni
Anno edizione: 2009
Anno edizione: 2009
Promo attive (0)
I bambini comprendono tutto, almeno quanto gli adulti, sebbene attraverso chiavi di lettura e coordinate spesso di difficile interpretazione. I bambini hanno occhi scevri da pregiudizi, ovvero da giudizi di valore netti e difficilmente controvertibili, ma sono carichi di stereotipi, di immagini ben delineate che permettono loro di orientarsi in un mondo che conoscono scarsamente. Per questo, come una cantilena ricorrente, l'infanzia del piccolo András è scandita dalle parole tutte unite in un unico suono: "Nichtvordemkind!", Non davanti al bambino! Nella Budapest del 1944, controllata dalla Croci frecciate, stretti alleati della Germania nazista, sono tante le cose non devono essere dette o fatte davanti ai bambini. András Nyerges, nato nel 1940, scrittore, giornalista e redattore in una casa editrice, molto conosciuto e apprezzato in Ungheria, ripercorre, narrando con gli occhi del bambino che è stato, i giorni confusi e a tratti terribili della sua infanzia. Su tutti i personaggi domina la figura minacciosa della nonna paterna, conservatrice e orgogliosamente "ariana", che ha stretto un patto morbosamente scellerato con il figlio e che non perde occasione per denigrare la nuora e i consuoceri ebrei. Tra lieti pomeriggi all'isola Margherita e la minaccia delle persecuzioni, tra il caldo lettuccio in cui si corica la sera e il nascondiglio buio in cui è costretto a ritirarsi con la famiglia, András rielabora memorie e paure, con ordini di priorità spesso sorprendenti. I soldati russi e la fisarmonica di papà, le attività clandestine della Resistenza e il nonno che fa indigestione di dolci avariati sono restituiti il più possibile a una forma narrativa che potrebbe uscire dalla bocca di un bambino di quattro anni. Solo a tratti i ricordi vengono inseriti in uno schema più ampio, che abbraccia anche quello che è stato dopo o che è stato compreso dopo.
Donatella Sasso
L'articolo è stato aggiunto al carrello
L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri
Siamo spiacenti si è verificato un errore imprevisto, la preghiamo di riprovare.
Verrai avvisato via email sulle novità di Nome Autore