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Molto innovativo e particolare. Non ho mai letto niente di simile. L' autrice riesce ad affabulare con il suo modo piacevole di narrare. In maniera semplice, con una trama che potrebbe sembrare inesistente, riesce a comunicare efficacemente grandi pensieri. Si evince che il testo è stato scritto da una docente con grandi capacità comunicative.
Lettura molto particolare. Non saprei se definirlo un romanzo, poiché non ci sono dialoghi né una vera e propria avventura. Se di trama si può parlare, è la vita della caotica Alice, la quale narra in prima persona gli episodi più significativi della sua esistenza: dalla sua nascita (una delusione per suo padre, che avrebbe voluto un maschio) all'età adulta, passando attraverso un'infanzia relativamente spensierata e un'adolescenza drasticamente ribelle, soprattutto per gli standard del mansueto paesino di San Devoto. Di particolare interesse sono i riferimenti alla letteratura (Joyce, Dickens, Wilde e Shakespeare) e alla cultura musicale (U2, Vasco Rossi e Beatles) e cinematografica (Benigni e Troisi) che contraddistinguono la personalità di Alice e la sua visione del mondo. La storia di Alice è difatti narrata attraverso il suo continuo identificarsi in questo o quel personaggio televisivo, letterario o citato in qualche canzone; il risultato è una persona piacevole, una protagonista positiva rispetto agli spiacevoli contesti in cui si muove: fa volontariato in un centro sociale multietnico, assiste (e denuncia) a scene di violenza domestica, vive sulla propria pelle i pregiudizi di una generazione retrograda, eppure niente sembra scalfirla... anzi, con la sua luce interiore, aiuta e porta un sorriso nelle vite altrui. È un libro breve ma intenso, poiché racconta tutta una vita, fa molta introspezione e offre molti spunti di riflessione. I pensieri di Alice su ciò che la circonda sono autentici, sinceri. Lo stile è scorrevole. L'autrice è una professoressa di inglese (come si può notare dai numerosi riferimenti pop British 🇬🇧💕) vincitrice del bando della Iseaf Books per il progetto "I sassi neri". Consiglierei "Non chiudere quella porta" a chi ama i riferimenti alla cultura anni '70-'80, ma anche odierna; fanno davvero la differenza nella narrazione, coinvolgendo il lettore nel mondo di Alice. PS: ho adorato la descrizione del viaggio a Londra ❤
Questo romanzo mi è sembrato un haiku in prosa: piccolo, ben fatto e mai banale che riesce ad avvicinare chiunque alla sua lettura. L'eco del cuore,che rimbomba attraverso il continuo flusso di coscienza, accarezza il lettore e rende la lettura piacevolissima.È una lettura magica di cui non ci si stanca mai.I periodi sono brevi, semplici ed eleganti.L' autrice usa spesso paratattiche con poche subordinate. Prevalgono le descrizioni e pensieri che scorrono come un fiume in piena.Durante la lettura ho avuto la sensazione che la scrittrice si avvicini alla scrittura a Virginia Woolf per il suo stream of consciousness ben riuscito e calato in maniera originale nella sua realtà.
Recensioni
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