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Un po' deludente, da Mura mi sarei atteso di più, invece dá consigli abbastanza scontati. Più piacevoli i suoi ricordi personali e il giusto tributo a Veronelli.
Recensioni
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Non c’è gusto ma c’è una logica, almeno spero. O un senso, una specie di filo di Arianna che non condurrà necessariamente nel posto giusto, nel ristorante indimenticabile, ma servirà a evitare solenni fregature.
Una delle firme del giornalismo italiano sportivo, questa volta ci accompagna nei ristoranti d’Italia, anzi, no: appena oltre la porta. Di lì in poi tocca a noi e al nostro gusto.
Questo libro è una guida, anzi, no: è una meta-guida attraverso cui Gianni Mura ci regala validi consigli su come districarci nell’intricato e polifonico mondo della ristorazione italiana tra stelle Michelin e trattorie, tra un numero limitato di guide storiche e una sterminata quantità di siti web dispensatori di recensioni e commenti indubbiamente utili ma non sufficientemente esaustivi.
Ci vuole occhio oltre che gusto, ovviamente. Meglio diffidare dei locali con insegne al neon, optando invece per quelle più discrete. È preferibile guardarsi attorno mentre si è seduti a tavola: che non ci sia traccia di foto preistoriche con improbabili personaggi famosi; non è indice di affidabilità. Mentre si consultano i siti di presentazione del locale, è bene prediligere quelli che limpidamente indicano i prezzi dei vari menu.
Ci vuole però anche orecchio. Sin dalla telefonata per prenotare un tavolo, alla possibilità di sottostare alla regola del doppio turno, il potenziale cliente può intercettare dei campanelli d’allarme.
Grazie all’aiuto e alla competenza pluriennale di un professionista, attraverso questa lettura intelligente e comparata, si potranno evitare brutte sorprese. Questo è possibile poiché il lettore è chiamato ad agire in prima persona, è invitato al ragionamento e all’affinamento degli strumenti che servono per perfezionare le sue abilità di scelta all’interno di una società mediatica che ci bombarda di prodotti di cucina o sulla cucina. Si tratta di un lento processo di presa di coscienza e di liberazione che si affida a un efficace strumento didattico e insieme spiritoso. De gustibus non disputandum est. Ok, ma il gust può essere migliorato, maturato, affinato. C’è una memoria del cibo ma anche un’attualità.
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