Meglio conosciuto come membro polistrumentista dei Tortoise e pilastro della scena sperimentale e jazz di Chicago, Jeff Parker è stato incredibilmente prolifico negli ultimi anni, pur avendo prodotto solo 5 album come “artista principale”. “Artista principale” è virgolettato qui, perché anche se il suo nome compare raramente in copertina, il suono caratteristico della sua chitarra è stato essenziale per ogni progetto di cui ha fatto parte. Parker è stato a lungo in silenzio, a studiare il modo di campionare da vinili e beat, ma forse non è una coincidenza che la nuova residenza in una città così dinamica sulla scena R&B sperimentale, jazz ed elettronica (LA), lo abbia spinto nuovamente a produrre e sperimentare. Nel 2015 Parker ha rifinito diverse idee, coinvolgendo l’amico Paul Bryan (Aimee Mann. Meshell Ndegeocello) come ingegnere del suono e bassista nelle sessioni di registrazioni, assieme al sassofonista Josh Johnson (Miguel Atwood- Ferguson, Esperanza Spaulding) e il batterista Jamire Williams (Robert Glasper, Carlos Niño). Le registrazioni hanno catturato obbligati e improvvisazioni su beat campionature elaborati da Parker. Dopo aver completato 7 brani con la band – con l’ultimo cantato dalla figlia Ruby Parker, Jeff ha chiamato il progetto “The New Breed” e lo ha ultimato cucendo attorno ai brani, beat e strutture originali. Il risultato finale è un arazzo retrospettivo che esplora sia il passato musicale di Parker – un potente tributo compositivo alle sue influenze (J Dilla, Thelonious Monk, Charles Stepney) – che patriarcale – come una collaborazione con suoi consanguinei creata da ritagli di foto tratte da un album di famiglia.)