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Anno edizione: 2014
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Deszò Kosztolànyi rievoca la Roma imperiale e forse il suo protagonista più conosciuto: Nerone. La sua descrizione non è certo come quella imparziale dei contemporanei o di molti letterati successivi: di certo non si può negare che sia stato un imperatore sanguinario, ma non più di altri suoi predecessori o successori; al contrario, l'autore ungherese pone l'accento sull'interiorità di Nerone. Ne analizza e mette in luce le ambiguità, le debolezze, il senso di smarrimento e di inadeguatezza. E come poteva essere altrimenti? Circondato da cortigiani che lo acclamavano solo per ricavarne favori, manovrato dalla madre Agrippina o dal suo precettore Seneca. Ma più di tutti chi avrà un ruolo fondamentale sarà il fratellastro Britannico, che con la sua assenza, più che con la sua presenza, lascerà un segno indelebile nel cuore e nella mente di Nerone. Si è sbagliato per lungo tempo ad etichettare come pazzo Nerone: leggerne l'interiorità ci farà forse cambiare un po' idea.
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