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Nella storia della nostra Penisola al centro di tutto c’è sempre stato lui: il Nemico. E la sua storia racconta meglio di qualunque altra cosa chi siamo stati e come siamo diventati.
Il nemico ha cercato nello Stivale tante cose: una terra ricca e florida da conquistare e depredare, oppure una casa in cui trovare sicurezza e speranze. I nemici in Italia si sono affastellati da secoli, l’uno dopo l’altro, in un gigantesco effetto domino che ci appartiene e costituisce la nostra essenza, multipla e complessa: arrivavano spingendo via chi da tempo abitava luoghi e città. Quando arrivavano i barbari, i nemici di turno, un mondo finiva e un altro iniziava, senza soluzione di continuità. Poi, bisognava aspettare: che i barbari diventassero meno barbari, si amalgamassero con gli altri e cominciassero, anche loro, a temere nuovi stranieri. Insomma, ci sono nemici che vanno e altri che vengono, in un susseguirsi secolare dove, ogni volta, il tempo passa e la storia si sedimenta, la paura diventa oblio e ciascuno degli antichi nemici si ritrova a temere nuovi invasori, nuove minacce alla propria storia e alla propria identità. Questo racconto sarà veloce, composto da scene nelle quali ogni nemico si mostra quando la sua minaccia, sommandosi progressivamente ad altre minacce, diventa sensibile e coerente, per spiegare, molto banalmente, che quei nemici siamo noi. Sono le tante parti che compongono la nostra storia, la nostra cultura, la nostra lingua e la nostra genetica. Senza nessuna retorica e senza alcuna ironia: quelli che sono stati i nemici degli italiani, sono oggi gli italiani.Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
"E se la può consolare, consideri questo: che abbiamo aspettato i barbari tante di quelle volte da dimenticare che, alla fin fine, i barbari eravamo noi" (pag 114 del libro "I nemici degli italiani" di Amedeo Feniello). L'atavica pura del nemico interno o esterno e dei barbari alle porte ci angoscia nel profondo da millenni. Ci sentiamo minacciati nei nostri costumi, nella nostra identità, nel nostro benessere e nei nostri stili di vita. Abbiamo l'ansia e l'apprensione che il nostro mondo si stia disgregando con questi barbari che incombono sulle nostre vite. Ecco il piccolo capolavoro "I nemici degli italiani" di Amedeo Feniello riesce a spiegarci in maniera semplice e veloce questo fenomeno antichissimo. Un libro che ci porta a capire come la mente dell'uomo partorisca nemici e barbari da sempre e che le varie parti in gioco sono state nemici e barbari a loro volta. Nell'esaltazione fascista della gloriosa stirpe italica il richiamo alle pure radici imperiali romane è fondamentale ma se ben vediamo i romani sono stati nemici e invasori di tantissime civiltà che prima hanno conquistato e poi assimilato nella propria società (etruschi, liguri, sardi, celti, sanniti ecc) finchè non hanno affrontato i regni Greci ed ellenici. Per i greci i romani erano dei barbari (chiunque non fosse greco era barbaro) e certamente la cultura ellenica era più raffinata della cultura greco/ellenica. Nonostante ciò Roma sconfisse i vari stati ellenistici ma fu una vittoria militare non culturale: fu la cultura ellenica ha conquistare Roma. I romani non erano che un multietnico e multiculturale Impero dove convivevano culture diversissime che si contaminavano in un sincretismo magico. Cultura, arte, religione, stili di vita, architettura ecc si mescolarono tra conquiste, commerci e viaggi e resero grande Roma. Ma prima questi stati furono nemici e le propagande si descrivevano l'una l'altro come barbari assetati di sangue e come portatori di distruzioni. E va detto che sangue e distruz
Un libro molto interessante, breve e utile per ripassare le secolari invasioni che nei secoli hanno attraversato e imperversato lungo la penisola: nemici che con il tempo hanno assimilato costumi ed usi, apportandone altri e plasmando la complessa storia italiana. Un processo continuo di scontro e integrazione da cui è nata l'identità del nostro paese.
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