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A cosa serve la letteratura per l’infanzia? Non a far diventare i bambini più buoni e bravi, come si riteneva una volta; per questo occorrono modelli di comportamento degli adulti. Molto semplicemente, si comincia a leggere da piccoli per diventare cuccioli di lettori che saranno poi lettori adulti: oggi storie di simpatici vampiretti, domani Dracula. A questo principio si ispira la neonata editrice Pelledoca, i cui primi libri vogliono suscitare brividi non tanto con storie horror, quanto con veri e propri gialli che intendono trasmettere suspense, curiosità e voglia di scoprire, con una certa dose di paura anche. Il romanzo di Georgia Manzi, autrice di altri libri per ragazzi, vede tre dodicenni coinvolti in un mistero e in un’indagine che si rivela molto pericolosa. Tutto comincia quando un hacker entra nel computer di Fulvio, fanatico di videogiochi. Dino parla parla straparla, ma è capace solo di combinare pasticci. Amelia ha un cane che ha strani comportamenti quando si avvicina a una casa dove abita una donna solitaria forse pazza. I due maschietti si lasciano trascinare dalla tentazione dell’avventura, ma sul più bello Fulvio si ritroverà solo sul tetto della casa dove da un lucernario vede un bambino davanti a un computer con due braccine magre e una massa arruffata di capelli. È lui il misterioso hacker? O forse la donna è una folle assassina che ruba i bambini e li ingrassa per mangiarli? E in una notte buia e tempestosa i due amici rischiano grosso, ma alla fine, con molta incoscienza, pericoli e paura, il mistero si scioglie felicemente, anche quello di Tarzan, e i due amici vanno in prima pagina sui giornali.
Recensione di Fernando Rotondo
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