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scheda di Bosco Coletsos, S., L'Indice 1986, n. 4
Questa nuova traduzione dei "Racconti" di Kafka appare nella serie Einaudi blu, scrittori tradotti da scrittori. La sua linea programmatica è già dunque chiara a priori, ma ancor meglio precisata nella "Nota del traduttore", in cui Fortini afferma di aver arrischiato "ad occhi aperti, proprio i deprecabili abbellimenti" che G. Zampa, il terzo dei sei traduttori dei "Racconti", escludeva invece dal suo lavoro, convinto che la natura stessa della lingua di Kafka richiedesse soprattutto la massima fedeltà. Nella raccolta qui proposta, non completa, ma limitata all'edizione le cui bozze l'autore aveva rivisto, le libertà stilistiche ed interpretative sono effettivamente molte. Già all'inizio della prima pagina, "Bambini sullo stradale", leggo: "C'erano delle lavoranti, di ritorno dai campi; e ridevano che era proprio una vergogna" (p 5) quando l'originale dice: "Arbeiter kamen von den Feldern und lachten, dass es eine Schande war", dove il traduttore rende al femminile un sostantivo che non lo è in tedesco (e inoltre il fatto di ridere in questo modo mi parrebbe proprio presupporre la presenza di "braccianti" [trad. Schiavoni] dei due sessi). Anche per i racconti più noti ("La condanna", "La metamorfosi", "Nella colonia penale" ecc.) Fortini tenta spesso una resa personale e soggettivissima che invita certamente il lettore attento alla riflessione, in quanto tentativo di interpretare il linguaggio "in bianco e nero" (Magris) di Kafka.
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