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Nella camera del cuore... è senz'altro il miglior fumetto di Marco Galli. Uno scrittore in crisi creativa si reca in un lontano pianeta, in una città dai profumi e dalle vie magiche, e si perde in un mondo a metà fra l'allucinazione e la psichedelia. Un'atmosfera piacevolissima, inquietante ma sempre rilassata permea l'opera, che si lascia leggere tutta d'un fiato. Splendidi l'uso sperimentale dei colori e i disegni dell'autore, qui in una delle sue prove artistiche più riuscite.
Uno scrittore disilluso in cerca di emozioni forti, si rifugia in una città esotica e finisce per sentirsi perseguitato. In una sorta di versionea fumetti della "beat generation", viene imbastita una storia misteriosa ed affascinante, che si legge tutto di un fiato anche se non l'ho trovato così emozionanti come altri
Questo libro non può mancare nella libreria di chi ama le "graphic novel"..
Recensioni
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Il precedente Oceania Boulevard (pubblicato da Coconino nel 2013) era stato descritto da Marco Galli come “un noir esistenzialista con atmosfere alla David Lynch”, ed è un definizione che potremmo applicare anche al nuovo Nella camera del cuore si nasconde un elefante. O meglio: più che dalle parti del noir qui siamo in piena fantascienza, o anzi “in un futuro molto prossimo, o forse in un presente alternativo, ma molto simile al nostro”; e poi a leggere il volume più che a Lynch mi è venuto da pensare a William Burroughs, o anzi al David Cronenberg che rilegge Il Pasto Nudo – ma a questo ci arriviamo poi.
La trama: Almo Brasil è uno scrittore in crisi, uno di quelli “che hanno perso l'ispirazione” e che nemmeno le immortali note di Miles Davis riescono a riacciuffare dal buco nero della pagina bianca. In crisi di idee e pure un po' annoiato, un giorno viene rapito dalla chimera di turno: una certa, provocante Suxi Loca le cui sensuali foto rimbalzano dalle pagine di un social network. In men che non si dica, Almo decide di andare a cercarla nel posto più lontano non del mondo, ma della galassia intera: il pianeta Balhore. Qui incontrerà dapprima Milo Ganz, mitologico scrittore che a diciott'anni fu protagonista di un caso letterario senza precedenti prima di eclissarsi e infine scomparire; e poi Zelda, una cantante con la quale Almo finirà per intrattenere una provvidenziale relazione.
Ma il vero protagonista di Nella camera del cuore si nasconde un elefante è senza dubbio Balhore, un pianeta che sui suoi abitanti sembra esercitare effetti a seconda dei casi rivelatori o terrificanti. Veniamo a sapere che agli inizi si trattava di un’isola mineraria colonizzata da operai marocchini “fino a quando le multinazionali farmaceutiche scoprirono nelle sue acque rosse una tossina miracolosa, una panacea per ogni male”. Il nucleo più antico dell'abitato è una medina i cui vicoli visti dall'alto sembrano dei serpenti, ed è qui che gli echi burroughsiani (o cronenberghiani, fate voi) cominciano a farsi avvertibili: per capirci, a un certo punto a comparire nel fumetto è Burroughs in persona, sebbene sotto le mentite spoglie di un fugacissimo “dottor Protozono”.
Per Marco Galli, sia il vecchio zio Bill sia Cronenberg sono una dichiarata fonte di ispirazione sin dai tempi di Il Santopremier, il suo romanzo grafico d'esordio. E come la Tangeri di Naked Lunch, la medina in cui atterra Almo è un'Interzona dal fascino torbido e misterioso, che sembra profumare di spezie e che al tempo stesso promana umori vagamente minacciosi, allucinati, strani. Più che un pianeta poi, Balhore sembra un organismo vivo, le sue strade “hanno fame” e a ogni passo sembrano masticarti, deglutirti e (forse) rigurgitarti, e non bastasse dalle sue acque rosse viene pure estratta una droga (la rufa).
Certo, nell'Interzona di Marco Galli non c'è traccia di creature ributtanti, depravazioni di ogni genere e grado, e tantomeno macchine da scrivere che si trasformano in insetti (i tossicomani invece ogni tanto compaiono): il pianeta al centro di Nella camera del cuore è un posto assai meno violento, disturbante e perverso, e la sua pare più un'atmosfera sospesa tra sense of wonder in salsa esotica e romanticismo puro e semplice. Un pizzico di paranoia qui e là compare, è vero. Ma in fondo, Nella camera del cuore altro non è che la storia di come agli individui, per trovare se stessi, tocchi visitare lande aliene, diverse, e ogni tanto persino ostili.
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