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Un romanzo ironico e poetico, una fiaba provocatoria sulla banalità del male.
«E io, Max Schulz, sono sempre stato un idealista. Ma un idealista del tutto particolare. Di quelli che vanno dove tira il vento. Di quelli che si schierano accanto ai vincitori, non accanto ai perdenti. È così.»
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Paradossale e spiazzante. Con una chiave politicamente scorretta, in una specie di pastiche fra grottesco, tragedia e humor nero, Hilsenrath racconta come dentro ogni uomo banale alberghi una bestia capace di ferocia inaudita, di menzogna e di totale indifferenza. Del resto, Eichmann, il principe degli sterminatori banali, aveva studiato l'ebraismo. Come Max Schulz, un "pesce piccolo" emerso dalla massa degli odiatori in cerca di guide pazzoidi e di un colpevole qualunque da massacrare. Alla stessa stregua di molti altri potenziali mostri sempre in circolazione.
Quello che posso dirvi invece è che Il nazista e il barbiere è una lettura ironica, a tratti divertente, che sarà narrata dal punto di vista del carnefice. Un carnefice che si ritroverà a sperimentare l’antisemitismo latente che c’era nel dopoguerra, la pietà dei tedeschi e, se da un lato comincerete a ridere, dall’altro vi arrabbierete anche per la condotta discutibile e le idee di Max. Contemporaneamente potrei definire questo romanzo terrificante e divertente. Divertente per le avventure di Max, che ricordano un po’ quelle della tradizione letteraria del picaro spagnolo, ma terribile per la leggerezza con cui lo stesso Max pensa di redimersi per le atrocità commesse, vivendo ed immedesimandosi in un ebreo. Chiaramente ci troviamo davanti ad una satira di uno dei periodi più oscuri della Storia, scritta magistralmente dalla penna di Hilsenrath, ebreo tedesco scampato all’olocausto, che è anche e soprattutto una riflessione sull’antisemitismo, sulla memoria. Mi è piaciuto perché nonostante ci siano alcuni passaggi un po’ difficili da leggere, subito dopo si fa ironia e l’autore riesce a strapparti una risata. Qui i nazisti sono descritti come dei personaggi grotteschi, qualcuno di loro addirittura sembra quasi un ridicolo clown. Lo stesso Max sembra essere ridicolo, anzi il più ridicolo, il più ipocrita… insomma il peggiore.
Un libro particolare e dallo stile peculiare. Da leggere assolutamente.
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