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Anno edizione: 2019
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Bel libro scritto molto bene. Personaggi ben delineati e storia che tocca temi importanti ed attuali. Forse avrei sfruttato meglio alcune situazioni soprattutto nella parte finale che non mi ha convinto del tutto. Ottima la traduzione che valorizza soprattutto i dialoghi molto convincenti.
La lettura è molto scorrevole, l'ho letto rapidamente e devo dire con piacere. Ma, francamente, chiamarlo un classico della letteratura contemporanea americana come strilla la quarta di copertina mi sembra esagerato: io l'ho trovato sostanzialmente superficiale e persino prolisso (quasi 500 pagine per raccontare una storiella che stava tranquillamente in 300). Purtroppo il personaggio più brillante, che a mio parere è Kate, non ne è la protagonista; ed è un peccato, perchè le poche pagine in cui parla lei donano qualcosa in più a questo romanzo: per esempio la divertente scena della cena a quattro al ristorante. Scena che, tra l’altro, avviene poco dopo l’inizio delle vicenda, per cui io vi avevo trovato l’aspettativa di un diverso tono e una diversa brillantezza intellettuale, che poi non si sono avverati nel successivo sviluppo che invece purtroppo sconfina spesso nel banale. Anzi, ora che ci penso, sembra quasi che non tutte le pagine siano state scritte dallo stesso autore. Emblematico in questo senso il finale: non proprio sorprendente, ma nemmeno scontato, riporta il tono drammatico della vicenda a un livello più realistico di quanto non sia stato fino a poche pagine prima; sembra quasi che il vero Scott Spencer abbia strappato di mano la penna al suo alter ego svogliato, per un ultimo guizzo da romanziere di mestiere, e abbia per così dire scritto meglio queste ultime righe; il che mi ha un po' riconciliato con l’autore, dopo la disastrosa trovata da deus ex machina dell'incidente semi-tragico nel bosco, che invece mi aveva quasi fatto posare il libro per la forzatura.
Una nave di carta" è un libro bellissimo: una sorpresa, un dono inaspettato. Nonostante la recensione di Adriana T., che pontifica, con malcelato senso di superiorità ("così suona proprio snob?" Ebbene, si!) su quello che sarebbe un libro, "nell'ordinario", una "storia semplice", sebbene "di buon livello" Ma la semplicità non è la forma più sublime di profondità? Sicuramente più di tante storie "spiazzanti", per usare il termine utilizzato dalla suddetta lettrice, tanto presuntuose quanto incapaci di dare una minima emozione al lettore. E perché mai sminuire l'ossitocina e le endorfine? Ben vengano, anzi. Molto meglio del cortisolo, ormone dello stress oppure di quello (se esiste) della noia più implacabile... Ce ne fossero di scrittori come Scott Spencer! Meglio di tanti presunti geni un tanto al chilo che quando li leggi ti vengono attacchi di disperazione. E poi, quali sarebbero queste letture spiazzanti? E questi "altri scrittori"? Affermazioni così apodittiche andrebbero motivate un po' meglio. "Una nave di carta" è un libro bellissimo e profondo. Una sorpresa, un dono inaspettato. Tratta di tematiche eterne (il razzismo, l'irriducibilità dell'amore,il senso di colpa) con una intensità non inficiata da inutili appesantimenti formali ma anzi, con una lingua mirabile e scorrevole (ed è difficile che le due cose stiano insieme) che dà al lettore un piacere raro. Il primo capitolo si legge quasi in apnea tanto è coinvolgente. E uno si chiede, timoroso e un po' trepidante: speriamo non mi deluda, speriamo non cada, nel prosieguo. E, che bellezza, non lo fa: bellissimo e commovente. Convincente, dalla prima all'ultima riga. Personaggi descritti benissimo, situazioni vivide al limite dell'iperrealismo, identificazione continua e istintiva con le vicende descritte. Alcuni snodi della trama e alcune situazioni sono un pochino forzati ma ciò non toglie che questo libro sia un vero e proprio miracolo. Semplicemente, un capolavoro.
Recensioni
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