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Dopo i primi OTTIMI tre romanzi del nostro Marco è arrivato questo "La nave d'oro". Risultato noia noia e ancora noia. Sembra che l'autore abbia cercato col lanternino gli argomenti più triti e ritriti. Mafia italiana: sai che novità! Mafia giapponese: noia assoluta! Samurai: che palle! Pirati: ancora?! Cinesi con manie di grandezza: ne avrò letti una dozzina solo negli ultimi 18 mesi. Uomini ricchissimi che vogliono dominare il mondo: Sembra il peggior Cussler Ricerche subacque: Cussler ci ha già scocciato abbastanza. Interessante solo la parte nell'antica Roma e la breve parentesi a Venezia. Solo nelle ultime 100/150 pagine ritroviamo il nostro Marco. Continuerò a leggere i prossimi romanzi nella speranza che siano al livello dei primi.
Questa volta Buticchi mi ha un po' delusa...ho faticato a tener le fila del libro...troppe storie e non ben allineate
il primo autore italiano ad essere stato inserito dalla Longanesi nella collana dei "Grandi Maestri dell'Avventura", accanto ad autori come Cussler, Wilbur Smith e Patrick O'Brian. Ha uno stile di scrittura molto particolare, perchè intreccia storie completamente diverse l'una dall'altra per tema, ambientazione ed epoca, e le fa ricongiungere un po' alla volta in un finale sempre avventuroso e mozzafiato. Questo è il quarto libro della serie con protagonisti la ricercatrice Sara Terracini e il suo grande amico Oswald Breil, un tempo capo dei servizi segreti e ora primo ministro israeliano. I due, con l'aiuto di altri protagonisti, sono alle prese con la ricerca del leggendario tesoro di Didone, che si dice sia stato trafugato dall'imperatore Nerone all'epoca della Roma Imperiale. Le varie vicende si svolgono appunto tra la Roma Imperiale di Nerone e del suo fedele precettore greco Lisicrate che riporta su dei papiri tutta la sua avventura, papiri che verranno analizzati, in epoca moderna, dalla ricercatrice, ed il Giappone antico e moderno, tra samurai e magnati industriali senza scrupoli affiliati alla Yacuza, la potente mafia giapponese, tra emiri arabi e incursioni piratesche lungo le rotte del Mediterraneo, fino ad un finale letteralmente "esplosivo"...un finale che, come già accaduto con gli altri libri della serie, lascia in sospeso una vicenda dalla quale ripartirà il prossimo romanzo. Una piacevole lettura, anche se tra i quattro che ho letto finora, preferisco i primi due: Le Pietre della Luna e Menorah.
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