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Anno edizione: 2022
Anno edizione: 2022
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(*) (*) (*) (*) ( ) Dopo aver letto e amato "Horrorstor" ho deciso di leggere pian piano tutti i libri di Grady Hendrix. Questo mese ho letto "May best friend's exorcism". Avevo delle aspettative molto alte (anche se il film non mi era piaciuto un granché) perché avevo sentito solo meraviglie su questo libro. Che dire? Horrorstor mi è piaciuto molto di più ma anche questo libro non mi è dispiaciuto. La scrittura è molto scorrevole e mi ha permesso di leggere il libro in due pomeriggi. Le atmosfere anni 80 sono pazzesche e piaceranno sicuramente ai nostalgici di quegli anni. È un libro che parla di possessione ma soprattutto di genitori tossici che tengono più alla reputazione della famiglia piuttosto che ai loro figli, di soprusi e di amicizia. L'amicizia tra Abby e Gretchen è il centro della storia, due ragazze diversissime tra loro ma che si vogliono molto bene e che farebbero di tutto l'una per l'altra. Ho amato il finale della storia, mi ha fatto commuovere e l'ho trovato una degna conclusione per questo libro!
Quello che troverete in questo libro, attraverso il racconto di Abby, è una concatenazione di eventi che sembra originarsi una notte, quando quattro amiche decidono di passarla insieme ma una di loro si perde e viene ritrovata dalle altre solo dopo ore. Ecco, da questo momento pian piano Hendrix introduce dei piccoli e costanti cambiamenti in Gretchen, facendo sì qualche accenno a riti e possessioni, ma quasi senza crederci davvero, mentre invece sembra puntare l’attenzione più a una trasformazione umorale di Abby, come se stesse semplicemente attraversando un momento in cui perde il controllo e in cui decide autonomamente di scaricare Abby. Troverete poi che il titolo di ogni capitolo è il verso di una canzone in voga negli anni Ottanta come pure, ben presente anche in altri suoi libri, le nette divisioni di classi: Abby appartiene a una famiglia operaia e frequenta la stessa scuola privata di Gretchen grazie a una borsa di studio, ma il problema quando non appartieni alla stessa sociale degli altri è che se qualcosa si mette male, la prima a essere incolpata è proprio lei. Poi, troverete in My best friend’s exorcism quella che allora era la “cultura dello stupro”, l’isteria della droga dell’era Reagan, l’AIDS come la malattia dei gay che potevi beccarti nei bagni pubblici, e persino Dungeons & Dragons che fanno da sfondo a questo romanzo, a mio avviso assolutamente sociale ma che si maschera da thriller soprannaturale e horror di genere. Per dirla meglio: toccherete con mano un sentimento profondo, quello dell’amicizia che nasce quando si è molto piccoli e si basa su delle passioni, per questo è estremamente forte; l’istinto di sopravvivenza che porta a sfidare tutto e tutti per non lasciar andare qualcuno, che ti farebbe buttare nel fuoco dell’inferno; l’ipocrisia sociale, perennemente presente – non è che oggi ne siamo esenti, purtroppo -; la musica, splendida, di quel momento. Insomma, a me è rimasto nel cuore.
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