Mentre l’album precedente di Arca Xen (2014) era introspettivo, Mutant è estroverso e sfacciato. Dedicato alle persone importanti nella vita di Arca, Mutant illustra le continue mutazioni stimolate dai suoi cari: amici, parenti, conoscenti. Arca si trasforma per loro e grazie a loro. Entrambi gli album sono mutevoli, ma mentre Xen ci invitava ad incontrarla nel suo mondo, Mutant ci viene incontro alla luce del sole. Mutant è suggestivamente aperto, abbraccia multiple sensualità con gentilezza. L’artwork di Jesse Kanda ne è il riflesso. “Mutant è sulla sensualità e l’impulsività come vie di fuga dalla rigidità. La morbidezza come arma quando la mente attacca se stessa” spiega Arca. Le mutazioni nelle strutture dell’album viaggiano in parallelo alla malleabilità dell’identità; la tensione è armonizzata dall’apertura e dall’accoglienza della trasformazione. L’orgoglio è inteso nella deformità, nell’innocenza, nella distorsione e nella vulnerabilità: le caratteristiche personali vengono spesso ostracizzate come indesiderabili. I temi che hanno animato il lavoro di Arca – tensione, polarità, giocosità, erotismo, mutevolezza – sono riflessi in nuove tonalità, più sfumate. La fluttuazione, l’intimità e il caos sono celebrati. La title track attenua lo spazio tra abrasione e illuminazione, mutando da aggressione ringhiosa a vapore sfuggente; l'atmosfera muta in momenti inaspettati. ‘Anger’ è celebrativa e carnevalesca, mentre 'Faggot' si conclude con allusioni ritmiche alla title track di Xen. Lo stillicidio di suoni di ‘Umbilical, fusi con la connotazione del titolo alla nascita, si scontrano con la statica digitale. ‘Enveloped’ è una suggestiva etichetta di contenimento, travolgente ma confortante. 'Vanity', 'Snakes' e 'Soichiro' sono soffocanti foreste pluviali di suono, personali e intime. Radici profonde di basso affondano nel sottoterra dell’album, ancorando ogni organismo. L'unica coerenza essenziale tra le tracce è il rifiuto di stare fermi.)
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