Robert Fayrfax (1464-1521): Ave Dei patris filia;
John Sheppard (ca 1515-ca 1559): Verbum caro factum est;
Thomas Tallis (ca 1505-1585): Gaude gloriosa Dei mater; Magnificat a cinque voci; Videte miraculum;
John Taverner (ca 1490-1545): Mater Christi Sanctissima;
Robert White (1538-1574): Tota pulchra es; Regina caeli.
Dopo lo splendido In the Midst of Life (SIGCD408), il consort di musica antica Contrapunctus presenta il secondo volume della sua serie incentrata sulle opere del Baldwin Partbook e pubblicata dalla Signum. John Baldwin fece parte del coro della St George’s Chapel di Windsor e le trascrizioni da lui realizzate tra gli anni Settanta e Ottanta del XVI secolo costituiscono una delle più grandi raccolte di opere polifoniche di argomento mariano vergate durante i regni di Enrico VIII e di Mary Tudor. Questo disco presenta una vasta silloge di brani che celebrano Maria come Madre di Dio e come Vergine con il Bambino. Guidato da Owen Reese, l’ensemble Contrapunctus basa le sue incisive interpretazioni del repertorio rinascimentale su rigorose ricerche musicologiche. Oggi ensemble vocale in residenza presso la Oxford University, Contrapunctus vanta al suo attivo due dischi, Libera nos e il citato In the Midst of Life, entrambi scelti come candidati per il prestigioso Gramophone Award nella categoria dedicata alla musica antica. Contemporaneo di John Mundy, Robert White era un compositore di grande talento, che purtroppo ebbe la sventura di morire molto giovane a causa di un’epidemia di peste che decimò Londra. Il suo collega Robert Dow – che trascrisse una copia personale dei mottetti di White – lasciò nel manoscritto l’epitaffio "Grande gloria della nostra Musa White: tu sei morto, ma la tua arte vivrà per sempre". Come Mundy, anche White mise in musica Tota pulchra es, un testo ricco di colori che veniva tradizionalmente attribuito alla Vergine Maria. E come il Vox Patris caelestis di Mundy, questo lavoro rivela il lato più ardente della devozione mariana in Inghilterra – forse anche per l’omonimia con la regina sul trono in quel periodo. Sotto il profilo stilistico, questo mottetto a sei voci di White sembra guardare ancora al passato, con la melodia del cantus firmus sempre presente nella parte del baritono e un’estensione vocale relativamente ampia (Fa-sol’’). Questo consente di ottenere sonorità liriche ed espansive, che si pongono in netto contrasto con le strutture più dense e i continui passaggi imitativi che compaiono spesso in molti mottetti basati si salmi di White.
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