La narrativa americana sulla Guerra del Vietnam comprende quasi 1500 opere, molte trash. Questo saggio evidenzia alcuni tratti distintivi: il culto dell'autenticità, la pervasività del turpiloquio, la tendenza a spettacolarizzare l'esperienza di guerra o a viverla come un'ebbrezza sessuale. Gli scrittori di quella generazione e i loro personaggi, traumatizzati dalla guerra e dalla società in trasformazione, reagiscono costruendo comunità maschili misogine e omofoniche. Ma non tutta la letteratura del Vietnam rientra in questo quadro. Musi gialli e Berretti verdi concede spazio a scrittori come Tim O'Brien, , Robert Olen Butler e Stephen King, che propongono uno stile narrativo complesso.)
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