L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri
IBS.it, l'altro eCommerce
Cliccando su “Conferma” dichiari che il contenuto da te inserito è conforme alle Condizioni Generali d’Uso del Sito ed alle Linee Guida sui Contenuti Vietati. Puoi rileggere e modificare e successivamente confermare il tuo contenuto. Tra poche ore lo troverai online (in caso contrario verifica la conformità del contenuto alle policy del Sito).
Grazie per la tua recensione!
Tra poche ore la vedrai online (in caso contrario verifica la conformità del testo alle nostre linee guida). Dopo la pubblicazione per te +4 punti
Tutti i formati ed edizioni
Promo attive (0)
La sezione di scultura italiana del museo dell'Ermitage di San Pietroburgo è nata dalla riunione di nuclei formatisi in tempi e modi diversi, dalle raccolte della zarina Caterina II all'insieme riunito a Venezia dalla famiglia Farsetti e acquisito da Paolo I nel 1800, dagli apporti di varie collezioni private (Tatičev, Basilewsky, Botkin, Stieglitz) ai rari acquisti degli ultimi decenni. Il fiore all'occhiello della raccolta è costituito dai magnifici bassorilievi figurativi e ornamentali scolpiti all'inizio del Cinquecento nella bottega di Antonio Lombardo per ornare lo studiolo del duca Alfonso d'Este nel castello di Ferrara. Altri insiemi interessanti comprendono la scultura fiorentina del Quattrocento (marmi, terrecotte, robbiane) e i bronzetti rinascimentali; in questo settore sono ben rappresentate al museo sia l'Italia centrale, sia l'Italia settentrionale. Oltre alle opere considerate originali, dal XIV al XVI secolo, il catalogo riproduce e commenta opportunamente anche alcuni pezzi oggi ritenuti copie o falsi. Le duecentosette schede forniscono le informazioni essenziali su ogni opera, riassumono il dibattito critico, e listano la bibliografia completa. Ogni scheda è illustrata da almeno un'immagine, spesso a colori e di grandi dimensioni, e i pezzi migliori sono riprodotti anche in foto di dettaglio o prese da punti di vista diversi. Naturalmente gli specialisti avranno osservazioni da proporre su punti precisi: per esempio, è lecito dubitare del fatto che la copia in alabastro della celebre Madonna di Trapani (cat. 46) possa essere interamente datata alla fine del Quattrocento; quantomeno la base, con i putti che giocano tra viluppi d'acanto, è ben più tarda. Al di là delle riserve su singole schede, il libro è tuttavia uno strumento utile per gli studiosi, cui dà un accesso facile a una collezione poco studiata in Europa occidentale. La cura con cui il volume è eseguito ne fa anche una lettura piacevole per gli amatori di scultura.
Michele Tomasi
L'articolo è stato aggiunto al carrello
L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri
Siamo spiacenti si è verificato un errore imprevisto, la preghiamo di riprovare.
Verrai avvisato via email sulle novità di Nome Autore