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Anno edizione: 2020
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Perché siamo insoddisfatti della politica? Da dove viene il vuoto di fiducia che ha allontanato i cittadini dalle istituzioni? Di quale Europa siamo tanto diffidenti?
Carlo Calenda per la prima volta scrive un libro politico dedicato all’Italia e alle chimere profonde che ne fanno un paese immobile.
Nel pieno della peggiore crisi dal Dopoguerra, l'economia italiana rischia di fermarsi. E allora come mai perdiamo tempo a combattere uno scontro ideologico vuoto e posticcio? Secondo Carlo Calenda, negli ultimi decenni gli italiani si sono assuefatti a un modo di guardare alla politica che li affascina e poi li pietrifica, come se subissero lo sguardo di Medusa, incapaci di tagliare la testa alla Gorgone che incarna i loro vizi. È la politica che ha bisogno di nuovi eroi prepotenti e muscolari. E poi c'è l'insofferenza profonda per le aspettative tradite: un sentimento bruto e cieco, capace della ferocia del Minotauro. D'altra parte, l'Italia è il paese della grande bellezza: la classe dirigente e i media sono cinici e nichilisti come Narciso. Oltre alla propria immagine riflessa, tutto il resto è brutto e sporco. E questo atteggiamento ha spinto il paese nel pantano della rassegnazione. La frattura tra lo Stato e i cittadini è la stessa che separa il progresso dalla società: se il progresso avanza troppo velocemente rispetto alla capacità della società di comprenderlo e dirigerlo, i cittadini si sentono spossessati del loro destino. La paura, la chiusura e l'aggressività sono reazioni inevitabili. Per costruire un percorso di cambiamento serve la fiducia. Calenda per la prima volta scrive un libro politico dedicato all'Italia e alle chimere che dobbiamo vincere. Non possiamo più permetterci di ignorarle, perché viviamo in tempi difficili e imprevedibili. L'Occidente è fragile e noi siamo fragilissimi. La cattiva notizia è che i mostri convengono a qualcuno. Quella buona è che si possono combattere. L'Italia è più forte di chi la vuole debole, e i nostri mostri possono essere sconfitti.
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
Ottimo
Ecco un libro sulla politica e sulla società chiaro come una giornata di sole, dote più unica che rara da riscontrare tra chi, poi, politica la fa davvero. Carlo Calenda, in fondo, fa un'operazione semplice: mette al bando popolismi, psicologie e retoriche d'ogni sorta - soprattutto nel campo di appartenenza, quello progressista: e ciò gli vale un pieno merito. L'ideologia ed il Principio non valgono nulla se non sono pragmatici; essere Moderati, più che moderati, significa essere equilibrati. I progressisti non possono continuare - guardandosi l'ombelico - a sentirsi gli unici depositari della 'questione morale', al di là del fare proposte concrete ed equilibrate calandosi nei problemi che, di volta in volta, la realtà propone. Se non avverrà questo, i populisti e i sovranisti avranno sempre la meglio. Di una chiarezza esemplare.
Un'analisi impeccabile della politica contemporanea
Recensioni
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