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Libro vincitore del Premio Segafredo Zanetti - Un libro un film 2023
«Cosa succede a chi rifiuta il mondo per giocare solo a scacchi se poi gli scacchi lo fanno diventare campione del mondo?" La mossa del matto è la storia di una vita, quella di Bobby Fischer, e il tentativo di rispondere a questa domanda partendo dalla ricostruzione della finale del campionato mondiale di scacchi del 1972, la sfida del secolo, quella tra il "matto" americano – Bobby Fischer – e il campione in carica: il leggendario scacchista russo Boris Spasskij. Giocata in piena Guerra Fredda, quella sfida USA-URSS è molto di più di una "semplice" partita di scacchi. E se Spasskij è un gentiluomo, un fine stratega, uno che sa come va il mondo, Fischer è un essere furioso. Di più: Bobby Fischer è una contraddizione vivente. Ha un quoziente intellettivo molto al di sopra della media ma crede ai predicatori radiofonici che profetizzano la fine del mondo, non ha la licenza elementare ma è un genio degli scacchi, un gioco che ha monopolizzato la sua esistenza da quando, a sette anni, ha imparato a muovere i pezzi su una scacchiera di plastica leggendo il foglietto delle istruzioni. Le sue bizzarrie sono innumerevoli: tutti lo aspettano a Reykjavík, sede del campionato, ma lui non c'è. Si fa attendere finché non verranno accolte alcune sue peculiari richieste, tra cui quella di aumentare il premio in denaro per il vincitore. Fa pensare ad Achille che, offeso, rifiuta di prendere le armi: se ne sta nella sua tenda, ritirato nel cuore del conflitto di cui è il baricentro. I suoi nemici sono i Troiani, quelli di Fischer sono i Russi. L'assedio dura dieci anni, e il dominio troiano resiste, al pari di quello sovietico sulla scacchiera. E le analogie non finiscono qui... Barbaglia, a cinquant'anni esatti dai fatti, ci offre una ricostruzione dettagliatissima della sfida del secolo, sulla base di un imponente materiale documentario. E la illumina con lo sguardo dello scrittore, che in questo scontro epico riconosce le figure archetipiche di uno dei miti fondativi della nostra cultura, l'Iliade, in cui si scontrano la ferocia di un guerriero assetato di sangue e l'intelligenza calcolatrice di uno stratega.
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
Come in una danza di guerra, una storia di uomini, di cappa e spada, di cure e di dolore raffermo. Emozionante e complesso, ma divertente come sa esserlo la vita, a saperla riconoscere.
Contiene la minuziosa ricostruzione della finale del campionato mondiale di scacchi del 1972, disputata tra il detentore del titolo Boris Spasskij e lo sfidante Bobby Fischer. Un evento leggendario, che al mondo apparve la traslitterazione sportiva della Guerra Fredda in corso tra Unione Sovietica e Stati Uniti. Anche se non siete appassionati di scacchi e nemmeno di mitologia, sarete travolti da questa ricostruzione scacchistica di rara originalità, capace di toccare il cuore.
Libro stupendo. Non un libro su Fischer, né sugli scacchi ma la storia di un padre e di un figlio. Di quei libri che restano addosso
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