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La francese Brigitte Aubert, originaria di Cannes, è approdata al noir dopo una lunga esperienza nel cinema, sia come autrice di sceneggiature sia come regista di cortometraggi, e questo è il suo terzo romanzo pubblicato in Italia da Voland. L'ambientazione è quella di una cittadina di mare in un mese di agosto particolarmente torrido; il caos tipico delle vacanze estive, già poco tollerato dagli abitanti e in particolare da Marcel, poliziotto oppresso dal traffico e dalla crisi coniugale, viene ulteriormente aggravato dalla scoperta di quello che all'inizio sembra un normale cadavere, ma poi si rivela una mostruosa combinazione di tre diverse vittime: il corpo di un trentenne a cui sono state sostituite la testa e le braccia con quelle, rispettivamente, di una giovane donna e di un vecchio. È la prima creazione di un efferato serial killer, il sarto della morte, come recita il titolo originale del romanzo, che nel corso della vicenda diventerà sempre più spietato e sfrontato, sfidando con le sue imprese Marcel e tutti i suoi colleghi, a partire dall'irritabile e vanesio capitano Jeanneaux. Il racconto si snoda alternando il punto di vista esterno del narratore al racconto in prima persona del killer, che il lettore può osservare da una prospettiva privilegiata mentre interagisce con gli ignari poliziotti e con le sue vittime. Nel romanzo scene della vita quotidiana si alternano a descrizioni particolarmente truculente, al limite della sgradevolezza, ma è particolarmente apprezzabile l'inedita rappresentazione della località di vacanza come luogo del delitto e della perversione: un'immagine della Costa Azzurra lontanissima dallo stereotipo di paradiso del divertimento e della raffinatezza, ma anche molto diversa da quella che ne aveva dato Simenon in alcuni dei romanzi di Maigret, citato non a caso da Aubert in uno dei primi capitoli.
Elisabetta Severina
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