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Anno edizione: 2019
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Il volume è diviso in quattro capitoli , di cui uno comprende delle domande che sono state poste al grande studioso. Il primo capitolo di questo splendido libro è interamente dedicato alla figura di Achille, che rappresenta l’ideale dell’uomo eroico , ossia colui che si è sacrificato in onore dell’amicizia e dei valori sacri. Achille è , così , l’immagine stessa del guerriero e delle sue virtù : non solo il coraggio, ma anche quella forma di morale aristocratica che fa da sfondo alla morte eroica , e in cui un uomo è kalòs kagathos , “bell uomo” , come se la sua qualità di uomo eccellente , incompatibile , si desse a leggere sul suo corpo:nella sua prestanza, nella sua gestualità , nel modo di presentarsi. Cit Dunque il grande Achille era considerato dai Greci un perfetto eroe , grazie alla sua forza e alle sue virtù , però come mai , in uno dei passi più famosi dell’Iliade, si commuove e si inginocchia dinanzi ai piedi di Priamo , il quale si era recato da lui per riavere il corpo del figlio Ettore? Secondo Vernant in questo caso si parla sempre di morte eroica , quindi Achille vuole impedire ad Ettore di ottenerla , ed è per questo che egli ruba il cadavere del Principe troiano, però il piè veloce fa l’esperienza di un ritorno ad una sorta di umanità più semplice e comune , all’idea di suo padre e quindi si assiste ad un semplice gioco tra l’umano e l’eroico. Nel capitolo centrale del libro Vernant ci consegna un lungo excursus sulla morte eroica in Grecia , partendo dall’età arcaica fino all’Ellenismo. Infine nell’ultimo capitolo ci parla di quella che lui chiama ” la lezione dell’Odissea” , dunque di Ulisse , che potremmo definire il contrario di Achille: Ulisse è il contrario di Achille. Achille è l’uomo della vita breve e della morte gloriosa;Ulisse è l’uomo da ritorno a casa , della lunga vita con la compagna, della fedeltà a sé stesso , a Itaca , a Penelope e alla sua vita. Cit
Libro molto interessante sul concetto di morte eroica nell'antica Grecia scritto da uno dei più grandi studiosi del mito e della cultura greca:Jean-Pierre Vernant. Il volume è diviso in quattro capitoli , di cui uno comprende delle domande che sono state poste al grande studioso. Il primo capitolo di questo splendido libro è interamente dedicato alla figura di Achille, che rappresenta l'ideale dell'uomo eroico , ossia colui che si è sacrificato in onore dell'amicizia e dei valori sacri. Achille è , così , l'immagine stessa del guerriero e delle sue virtù : non solo il coraggio, ma anche quella forma di morale aristocratica che fa da sfondo alla morte eroica , e in cui un uomo è kalòs kagathos , "bell uomo" , come se la sua qualità di uomo eccellente , incompatibile , si desse a leggere sul suo corpo:nella sua prestanza, nella sua gestualità , nel modo di presentarsi. Cit Dunque il grande Achille era considerato dai Greci un perfetto eroe , grazie alla sua forza e alle sue virtù , però come mai , in uno dei passi più famosi dell'Iliade, si commuove e si inginocchia dinanzi ai piedi di Priamo , il quale si era recato da lui per riavere il corpo del figlio Ettore? Secondo Vernant in questo caso si parla sempre di morte eroica , quindi Achille vuole impedire ad Ettore di ottenerla , ed è per questo che egli ruba il cadavere del Principe troiano, però il piè veloce fa l'esperienza di un ritorno ad una sorta di umanità più semplice e comune , all'idea di suo padre e quindi si assiste ad un semplice gioco tra l'umano e l'eroico. Nel capitolo centrale del libro Vernant ci consegna un lungo excursus sulla morte eroica in Grecia , partendo dall'età arcaica fino all'Ellenismo. Infine nell'ultimo capitolo ci parla di quella che lui chiama " la lezione dell'Odissea" , dunque di Ulisse , che potremmo definire il contrario di Achille: Ulisse è il contrario di Achille. Achille è l'uomo della vita breve e della morte gloriosa;Ulisse è l'uomo da ritorno a casa , della lunga
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