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Moro. Il caso non è chiuso. La verità non detta - Maria Antonietta Calabrò,Giuseppe Fioroni - copertina
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Moro. Il caso non è chiuso. La verità non detta
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Descrizione


Tutto quello che la gente sa sul cosiddetto caso Moro, cioè sulla strage efferata della sua scorta in via Fani, la lunga prigionia dello statista democristiano e la sua sconvolgente morte, si basa in gran parte su una ricostruzione dei fatti frutto di un compromesso volto a formulare una «verità accettabile» sia per gli apparati dello Stato italiano, sia per gli stessi brigatisti. Tutto questo provocò un processo di rielaborazione, molto tortuoso ed ex post (durato oltre dieci anni, da quel tragico 1978 al 1990), su che cosa era veramente accaduto durante l'«Operazione Fritz», il nome in codice dell'«operazione Moro». E ancora oggi, a ben guardare, noi non sappiamo tutta la verità sulla morte di Aldo Moro. Le verità emerse dalla nuova Commissione d'inchiesta Moro 2 sono sconcertanti. Quattro anni di lavoro, migliaia di documenti desecretati degli archivi dei servizi segreti italiani, centinaia di nuove testimonianze, nuove prove della Polizia scientifica e dei RIS dei Carabinieri hanno rivelato molti nuovi, sorprendenti elementi. Qualche esempio. Moro guardò negli occhi chi gli sparava, non morì sul colpo, ma in modo atroce, dopo una lenta agonia. Il suo carceriere trovò rifugio da latitante in una palazzina dello IOR, la banca vaticana. L'omicidio ben difficilmente è potuto avvenire nel box di via Montalcini 8, così com'era nel 1978. Almeno 2 terroristi della Rote Armee Fraktion potevano essere in via Fani. Fu un imprenditore israeliano che fornì i 10 miliardi del riscatto consegnati a Paolo VI. Le fazioni palestinesi giocarono un pesante ruolo nella trattativa. Durante il sequestro passarono alle BR documenti top secret della NATO. Infine emerge uno scenario internazionale del delitto che i brigatisti hanno sempre negato. Purtroppo anche in molte rievocazioni in occasione dei quarant'anni del rapimento è stata riproposta la vecchia narrativa, messa a punto come un abito su misura. Allora, la sola «verità» dicibile, ma oggi del tutto insoddisfacente.
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Dettagli

2018
272 p., Brossura
9788867089604

Valutazioni e recensioni

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Massimo
Recensioni: 3/5

Libro interessante che però aggiunge poco agli ultimi usciti.La seduta spiritica "completa".Chi fu il vero artefice del lodo Moro.Il famoso bar.La figura di Morucci.

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Farside66
Recensioni: 5/5

Il libro raccoglie in una chiara sintesi le ultime acquisizioni sul caso Moro della Commissione Fioroni. Non è quindi un "manuale" su tutti gli aspetti controversi della vicenda, ma la scelta espositiva adottata dagli autori di riassumere il quadro delle ricerche prima dei nuovi apporti della Commissione rende il volume un must non solo per gli esperti ma anche per chi voglia farsi un'idea del caso. Tra le molte novità, due mi sembrano quelle più eclatanti: la ricostruzione "in situ" (mai fatta prima da nessun giudice!) delle presunte modalità di uccisione di Moro che dimostra la impossibilità pratica dello svolgimento dei fatti come narrati da Morucci; l'individuazione di uno stabile in via Massimi che potrebbe essere stata la prima prigione di Moro. Ci voleva il placido Fioroni a dimostrare che i cosiddetti "dietrologi del caso Moro" su questi punti avevano ragione. L'unico appunto che si può fare è che non vengono distintamente indicate le fonti; sul sito della casa editrice si trova comunque una serie di documenti liberamente scaricabili.

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