L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri
IBS.it, l'altro eCommerce
Cliccando su “Conferma” dichiari che il contenuto da te inserito è conforme alle Condizioni Generali d’Uso del Sito ed alle Linee Guida sui Contenuti Vietati. Puoi rileggere e modificare e successivamente confermare il tuo contenuto. Tra poche ore lo troverai online (in caso contrario verifica la conformità del contenuto alle policy del Sito).
Grazie per la tua recensione!
Tra poche ore la vedrai online (in caso contrario verifica la conformità del testo alle nostre linee guida). Dopo la pubblicazione per te +4 punti
Promo attive (0)
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
“Noi abbiamo l'orologio. Loro, gli africani, il tempo...” “Morire È Un Attimo” è stata una delle più piacevoli sorprese librarie che mi sono gustato in questo periodo. Era da un po’ che colto da una crisi mistica verso ogni forma di lettura mi fermavo sempre a metà libro se non peggio alle note di copertina. Tra pile di libri mai letti siti sulla mia scrivania è uscito un giorno il romanzo di Giorgio Ballario ambientato nell’ Africa Orienta Italiana ovvero nel periodo coloniale. Anche se non sono un appassionato del genere giallo questo libro mi ha fatto superare il periodo di crisi grazie a due fattori principali che considero tutt'ora come i suoi punti forti. Il primo è l’ambientazione del romanzo. Non avrei mai più immaginato di leggere uno scritto ambientato durante il periodo coloniale. Di quel periodo fatto di avventure, di grandi e piccoli uomini, di eroi, mostri, mercanti e soldati non sono rimaste molto tracce se non le sterili critiche dei soliti fan del Politically Correct. Immaginatevi quindi di trovarvi in una Eritrea raccontata in modo talmente approfondito che potete chiudere gli occhi e vedere gli ambienti o i personaggi descritti dall’autore. Immaginatevi un racconto dove i personaggi vivono di vita propria senza critiche o pregiudizi postumi. Ogni pagina dà vita a delle immagini in movimento che corrispondono ai vari capitoli del libro. Giorgio Ballario deve aver ricercato tantissimo materiale su quel periodo perché come già detto la quantità e qualità di dettagli è altissima però senza pesare, senza perdersi in troppi tecnicisimi. Il secondo punto forte del libro è la descrizione dei personaggi. Leggendo le indagini del maggio Aldo Morosini sembra di sopportare con lui il torbido caldo, di impazzire dinnanzi ad un indagine dai risvolti imprevisti e fare il tifo per Aldo nei momenti in cui deve combattere donne, responsabili e un mondo fatto di esperienze diverse dal suo stile di vita. In mezzo a tutto la conferma che il "mal d' Africa" esiste veramente.
Libro bellissimo. E' da tempo che non leggevo qualcosa di cosi ben scritto di un "giovane" autore.I nuovi autori che ho letto di recente sono concentrati su temi quali l'amore e la famiglia, che sono temi onnipresenti, ma, se non trattati da un angolo un po diverso rischiano di essere di una noia mortale. Si capisce bene che dietro al romanzo di Giorgio Ballario c'è un gran lavoro di ricerca. Mi sembrava di essere in Eitrea e sentire la camicia appiccicarsi alla schiena. Il commissario Morosini è credibilissimo cosi come Barbagallo. Un po meno reale é Virginia che entra ed esce dalla storia come un sogno...ma dopo tutto il libro è in prima persona ed è chiaro che Morosini stesso, fin dall'inizio, non crede di essere cosi fortunato da poter coronare come si deve il suo sogno. Quando ho aperto il libro e ho visto che era in prima persona ho avuto un sussulto. Trovo i libri in prima persona molto pericolosi, perchè il narratore rischia di divetare un ego onnipresente e onniscente che, alla fine del romanzo, non sopporti più. Invece la prima persona di Giorgio Ballario è perfetta! L'unica critica è che il titolo non rende giustizia alla bellezza del lavoro. Ci andrebbe un titolo evocativo di quell'atmosfera da fotografia color seppia dell'inizio del secolo che ti rimane impressa dopo aver letto il libro.
Ottimo noir "coloniale", con un'ambientazione storica originale e credibile. Forse parte un po' troppo lento, ma poi acquista ritmo dopo i primi capitoli. Mi è piaciuto l'intreccio giallo, ma soprattutto la collocazione storico-geografica nelle colonia italiane in Africa orientale. Un libro che dimostra come anche la nostra storia nazionale possa fornire buoni spunti narrativi, come del resto ha dimostrato di recente anche Lucarelli.
Recensioni
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
L'articolo è stato aggiunto al carrello
L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri
Siamo spiacenti si è verificato un errore imprevisto, la preghiamo di riprovare.
Verrai avvisato via email sulle novità di Nome Autore