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buon libro, non capisco però perchè gli autori hanno dato metà della colpa per la distruzione dell'abbazia al generale tedesco frido von senger und etterlin, grande soldato, grandissimo uomo: consiglio vivamente il suo libro "la guerra in europa" edito da longanesi .
Recensioni
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Prima del 1944, l'abbazia di Montecassino era già stata distrutta varie volte: dai Longobardi nel VI secolo, dai Saraceni nel IX e da un sisma nel XIV. Questo libro ormai classico narra, con accenti romanzeschi, la tragica storia del bombardamento che essa subì da parte degli angloamericani il 15 febbraio 1944, con oltre 453 tonnellate di bombe sganciate da 239 aerei in quattro ore. Hapgood e Richardson rimarcano un paio di elementi: l'operazione, sebbene contestuale a una prospettiva di "guerra totale", fu ampiamente preannunciata con volantini, tanto da richiamare uno stuolo di giornalisti e fotografi, ma non fu in effetti abbastanza giustificata sotto il profilo militare; se i tesori artistici del monastero vennero tratti in salvo, lo si deve al tenente colonnello austriaco Julius Schlegel, oppure al dottor Becker, oggi entrambi dimenticati. L'obiettivo dell'operazione, secondo le parole di un ufficiale alleato, si riteneva fosse il "punto chiave" della difesa organizzata dai nazisti, "riempito di artiglieria pesante". D'altra parte, nell'attacco non morì nessun tedesco, e in generale, grazie al preavviso, le perdite umane risultarono estremamente limitate. Così come si riuscì a evacuare Cassino circa un mese dopo, quando la città - un episodio di cui il libro, centrato sulla distruzione dell'abbazia, non tratta - fu vittima d'un durissimo bombardamento. Pare che gli sfollati, in cammino verso la Calabria, la vedessero svanire nella polvere.
Daniele Rocca
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