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In qualche modo è una versione di Sulla strada molto latinoamericana, ma ovviamente è molto di più e soprattutto più avvincente del libro di Kerouac che anzi non ho apprezzato per niente. Qui Bolano mette in scena un'epica della letteratura, in particolare del movimento realvisceralista da lui stesso fondato attraverso la creazione di due personaggi, Lima e Belano, quest'ultimo certamente il suo alter ego, che sono i protagonisti "raccontati" da altri protagonisti, più di quaranta, che si susseguono nel testo in maniera vorticosa e senza una precisa e apparente logica temporale. Altra figura cardine del libro è la poetessa Cesarea Tinajero, sempre presente e la cui ricerca spasmodica attraverso il Messico è la trama dichiarata dell'opera. Molte sono le chiavi di lettura del libro e ogni lettore può trovarne una tutta sua. Ve lo consiglio.
Recensioni
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È come un incubo crepuscolare, questo romanzo che può essere considerato l'esordio narrativo di Roberto Bolaño, di cui ormai conosciamo in italiano buona parte della magnifica opera. Un onirico noir ambientato in una livida Parigi fine anni trenta, dove sta morendo, in miseria e ignorato da tutti, il peruviano César Vallejo, uno dei più grandi poeti latinoamericani del secolo. Agonizzante a causa di un male indefinito, preso da un attacco di singhiozzo che dura da giorni, quasi accompagnando la morte di un'epoca, Vallejo è il centro invisibile intorno al quale si muovono le ombre dei vari personaggi. " Me moriré en París con aguacero / un día del cual tengo ya el recuerdo ", si legge in un famoso verso vallejiano, e questo rovesciamento temporale apre il passaggio verso l'atmosfera del romanzo, il tempo stagnante e inspiegabile della vita impregnata di sogni e confusi ricordi febbrili.
La voce narrante è quella del pacato e solitario Monsieur Pain, che coltiva il mesmerismo, o scienza del magnetismo animale, e viene chiamato al capezzale del poeta morente come estrema possibilità di guarigione ("ultima possibilità" è eufemismo riferito a me, constata desolato il nostro protagonista). Sorgeranno, tuttavia, innumerevoli ostacoli alla sua missione: forze sconosciute e complotti (ma orchestrati da chi?) che gli impediscono di avvicinarsi alla sinistra clinica dove medici incompetenti e misteriosi agenti stranieri alzano una barriera intorno a quella stanza nella quale riesce a entrare una volta sola. Sullo sfondo, la guerra civile spagnola e le sue diramazioni spionistiche nel continente europeo, la Francia alla vigilia della guerra, un antisemitismo non più celato. Tutto un mondo si avvia verso la catastrofe e la storia qui narrata non può sfuggire al crollo delle certezze e all'incombente scenario di distruzione.
Mentre si aggira sconcertato e sofferente, cercando di attraversare la barriera che lo separa non solo da Vallejo (di cui non sa nulla, nemmeno che si tratta di un poeta), ma dalla stessa inafferrabile realtà della vita, Monsieur Pain è vittima di deliri e minacce che assumono forme indecifrabili, e anche da un sentimento amoroso non corrisposto verso Madame Reynaud, amica di Georgette, la moglie del poeta. Si vede trascinato in pericolosi luoghi notturni che il mattino dopo stenta a ricordare, incontra personaggi che sembrano inviargli oscuri messaggi, è inseguito giorno e notte dalle sagome di due individui forse spagnoli, intrattiene dialoghi telefonici con lo sfuggente Monsieur Rivette, vecchio amico e maestro mesmerista che però adesso si rifugia nel sarcasmo e nell'indifferenza.
"Quasi tutti i fatti narrati sono accaduti nella realtà - premette Bolaño. - Lo stesso Pain è reale. Georgette lo menziona in qualche pagina dei suoi ricordi appassionati, astiosi, inermi". I tre aggettivi usati per descrivere la testimonianza della vedova di Vallejos valgono anche per questi ricordi di Pierre Pain stilati dalla penna dello scrittore cileno. Un Bolaño alle prime armi con il romanzo, che anticipa lo scrittore maturo regalandoci pagine di notevole intensità poetica, debitrici del surrealismo francese e di una certa letteratura urbana e marginale del primo Novecento ispanoamericano.
I sonnambulici personaggi di Monsieur Pain , alcuni reali e altri inventati, come d'uso in molti libri dell'autore, vengono catalogati nell'appendice Epilogo di voci: La pista degli elefanti . Fra questi non mancano gli intellettuali (per lo più filosofi o poeti) invischiati nel crimine politico e nei servizi segreti dell'estrema destra, precursori di molte inquietanti figure tracciate con più precisione in quel minuzioso manuale dell'orrore che era La letteratura nazi in America . Versione italiana di Angelo Morino, ormai esperto nel tradurre Bolaño catturandone le sfumature più sottili.
Jaime Riera Rehren
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