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Anno edizione: 2017
Anno edizione: 2014
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Cimentarsi con i libri di Marguerite Yourcenar è mentalmente dispendioso, ma il suo "Moneta del sogno" ripaga ampiamente dell' impegno profuso: memorabile. Una moneta da dieci lire passa di mano in mano nella Roma degli anni trenta, collante nella narrazione tra i diversi personaggi che la manipolano, protagonisti di esistenze piatte, fatte di ristrettezze, rare gioie, infiniti dolori e contraddizioni ("Siamo tutti brandelli di stoffa lacerata, stracci stinti, un misto di compromessi"). Quella moneta è la metafora dell'illusione del cambiamento che resta un sogno sullo sfondo del regime imperante. Le situazioni e i dialoghi sono frutto del proverbiale lavoro perfezionistico della Yourcenar che è talmente brava ad indagare i sentimenti da anticipare le emozioni di chi legge.
"Moneta del sogno" scritto nel 1934 e rivisto dalla Yourcenar nel 1959 ha come centro della narrazione un attentato antifascista nell'anno XI della dittatura, intorno al quale si muovono, in una Roma descritta nella sua bellezza eterna, personaggi non tutti direttamente coinvolti nell'attentato. I personaggi sono invece accomunati da una moneta da 10 lire che fortuitamente passa da una mano all'altra aprendo così uno scenario sulle loro vite. Si legge di vite insoddisfatte e di rassegnazione nonostante un apparente ordine sociale e nonostante una individuale volontà di rappresentazione. Di lì a poco le leggi razziali e la seconda guerra mondiale, sebbene non mensionati dalla Yourcenar, vengono comunque suggeriti dalla cupa atmosfera che copre tutto il libro. Storie di malessere e fallimenti individuali ma anche di un brutto contesto politico-dittatoriale che frena l'esperienza (sebbene illusoria) del riscatto e della libertà. Un bel libro, come lo sono tutti i libri della Yourcenar. Lo consiglio.
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