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Libro notevole che raccoglie vari scritti di Paolo Bozzi. Bozzi, fenomenologo della percezione, è un realista duro, ma alcuni degli articoli qui raccolti sono assolutamente indispensabili per affrontare con cognizione di concetto il grossissimo problema della psicolgia percettiva e cognitiva (nonchè delle neuroscienze), cioè l'assunto che l'esperienza di cui siamo coscienti sia un prodotto del cervello, che però è un oggetto che appare proprio all'interno di tale esperienza - ottenendo così un ragionamento circolare che rende impossibile, per principio stesso, arrivare ad alcuna conclusione non autoreferenziale (ma tutti fingono di non accorgersene). Bozzi, al contrario, mette in atto un approccio Fenomenologico assolutamente limpido che studia scientificamente la percezione semplicemente per quello che è, in modo diretto, cercando le leggi della percezione nella percezione stessa, e non in un mondo pretesamente noumenico (l'attività del cervello). Peccato per la prefazione di Maurizio Ferraris (personaggio che mal sopporto), che non aggiunge nulla al libro, anzi ne diminuisce il valore, come una macchia di caffè sulla pagina.
Libro notevole che raccoglie vari scritti di Paolo Bozzi. Bozzi, fenomenologo della percezione, è un realista "duro", ma alcuni degli articoli qui raccolti sono assolutamente indispensabili per affrontare con cognizione di concetto il grossissimo problema della psicolgia percettiva e cognitiva (nonchè delle neuroscienze), cioè l'assunto che l'esperienza di cui siamo coscienti sia un "prodotto" del cervello, che però è un "oggetto" che appare proprio all'interno di tale esperienza - ottenendo così un ragionamento circolare che rende impossibile, per principio stesso, arrivare ad alcuna conclusione non autoreferenziale (ma tutti fingono di non accorgersene). Bozzi, al contrario, mette in atto un approccio Fenomenologico assolutamente limpido che studia scientificamente la percezione semplicemente per quello che è, in modo diretto, cercando le leggi della percezione nella percezione stessa, e non in un mondo pretesamente "noumenico" (l'attività del cervello). Peccato per la prefazione di Maurizio Ferraris, dal tono presuntuoso che non aggiunge nulla al libro, anzi ne diminuisce il valore, come una macchia di caffè sulla pagina. Attenzione perchè il libro è costellato di errori di stampa.
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