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Un romanzo magnetico su due famiglie che non potrebbero essere più diverse, costrette ad affrontare insieme un mondo in cui non esistono più certezze.
«Rumaan Alam ci regala un thriller avvincente su una catastrofe annunciata. Svelando, in un gioco di specchi, le nostre paure attuali» - Francesco Pacifico, Robinson
Amanda e Clay hanno scelto un angolo remoto di Long Island per trascorrere qualche giorno di vacanza con i due figli adolescenti. Una pausa dalla vita frenetica di New York, una settimana tutta per loro in un'elegante casa di villeggiatura. I giorni passano felici, ma l'incantesimo si spezza quando un'anziana coppia bussa alla porta in piena notte: George e Ruth, molto spaventati, sostengono di essere i proprietari della villa. Un improvviso blackout a New York li ha costretti a tornare nella casa che avevano messo in affitto. In quest'area isolata, dove i cellulari non prendono, senza tv e internet, è impossibile controllare la loro versione. Amanda e Clay possono fidarsi dei due estranei? Quella casa è davvero un luogo sicuro per la loro famiglia? Mentre intorno ai protagonisti la natura sembra ribellarsi, un male misterioso li perseguita e mina la fiducia che hanno l'uno verso l'altro: ora sono prede che devono lottare per mettersi in salvo. Un romanzo su due famiglie che non potrebbero essere più diverse, costrette ad affrontare insieme un mondo in cui non esistono più certezze.Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
Lanciato in pompa magna, premiato, adattato per una serie televisiva Netflix, caso editoriale, inevitabilmente paragonato ad un'opera di Stephen King nei risvolti di copertina che, detto per inciso, sono l'unica parte del libro che merita la lettura. E proprio in un risvolto si trova una citazione perfetta, la quale dice: "Un libro raro. Scritto magnificamente, si legge d'un fiato, vibra di emozioni." (Cit. J.Offill). Per me è vero esattamente il contrario: un libro mediocre che può vantare solo una bella copertina, scritto veramente male, con un certo fastidio dimostrato dall'autore verso i personaggi creati da lui stesso, faticosissimo da leggere fino alla fine in quanto la trama è un pretesto per infarcire la storia di quei concetti casualmente molto cari alla politica di Netflix, peraltro, e che non vibra affatto di emozioni ma anzi, è sorprendente come sia infarcito di velato disprezzo verso i rappresentanti del mondo occidentale ed il loro (nostro) tenore di vita. Un cavallo di troia per ideologie "Woke" camuffato da thriller, che considero piuttosto disturbante.
Libro inconsistente senza capo né coda. Ritmo lento e zero colpi di scena…E.
Incipit grandioso: Clay e Amanda guidano un’automobile grigia (aggeggio piccolo borghese) impregnata di puzza di adolescenza (i figli Archie e Rose) e di zaffate da cosmetici di fascia bassa verso una villa di lusso in Long Island affittata per una settimana. Pasto fast food di pollo con patatine fritte in salsa marron dolce! American Gothic (pur senza contadino con forcone). In villa giungono, inaspettati, George e Ruth, i proprietari, che chiedono asilo a causa di un black-out che impedisce il ritorno a New York e la mancanza di benzina. Così inizia questa convivenza che si trascina per ben 298 pagine senza varianti. La TV non funziona, i cellulari non hanno campo, non vi sono giornali disponibili; le due coppie pensano al peggio, attacco e invasione da parte di potenze straniere, terroristi, disastro nucleare? Non si fidano neppure a prendere un’automobile e uscire per indagare: meglio starsene rinchiusi ad aspettare la maturazione degli eventi. E’ l’America credulona di sempre, che si spaventa per nulla. Nel 1938 (30 ottobre, ore 20) Orson Wells, alla radio CBS, annunciò l’attacco dei marziani alla Terra (era il romanzo la Guerra dei Mondi): a N.Y. fu una fuga generale. Qui i protagonisti entrano in stato di panico e confusionale anche senza annunci radiofonici! E il loro continuo oscillare tra restare al chiuso e fuggire in vettura sembra una parodia del Viaggio a Reims di Rossini, quest’ultima una splendida opera lirica. Alam riesce pure a costellare il romanzo di slanci lirici: “il calore schiariva la mente come un orgasmo” (p. 159); “lo sbattere della carne contro la carne”; “sbatterla era come gonfiare cinquanta gonfiabili da piscina”; “lo sperma le scivolò addosso come una lumaca su un carice”; “Clay immerse un dito nello sperma come un pennino nell’inchiostro” (a proposito di una coito Clay-Amanda). A parte questi “voli pindarici” il resto di questo tomo è chiacchiericcio banale e inconcludente tra le due coppie, un vuoto spaventoso di idee e sentimenti.
Recensioni
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