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Dopo aver letto anche Il mondo a metà, posso dire che Cristina Henrìquez è diventata una delle mie scrittrici preferite e non vedo l'ora di leggere altri suoi romanzi. Anche noi l'America mi è piaciuto tantissimo, così mi sono messa alla ricerca, et voilà ecco Il mondo a metà. Che mi è piaciuto ancora di più del precedente. Per chi, come me è un'appassionata di geologia e tettonica a zolle, beh allora questo libro ha un'attrattiva in più, oltre ad essere ambientato nello splendido Sudamerica, anzi Centramerica: l'ottavo continente secondo Danilo. Miraflores decide di partire per Panama: la madre le ha tenuto nascosto che il padre, di Panama, non solo voleva sposarla ma era felicissimo del suo arrivo. Catherine, in un vortice di perbenismo (tutto americano) decide di troncare qualsiasi rapporto con l'uomo, che amava molto, e cresce la figlia da sola a Chicago dopo che i genitori l'hanno allontanata, per via dello scandalo. Una donna, sposata, che ha un figlio con un altro, per giunta di 'colore'. Così, Mira parte alla ricerca del padre prima che la malattia della madre le impedisca di tentare un riavvicinamento con quel genitore che è l'altra metà di sé. Giunta a Panama, comprende che anche quei luoghi le sono dentro, lo sono sempre stati. Con Danilo, a cui si affeziona e stringe una profonda amicizia, inizia a cercare il padre. Le storie della Henrìquez sono un colpo al cuore, umane e tenere, vere e magiche come solo la vita sa essere. Ci trovi proprio la vita dentro, la scrittrice ti svela l'anima e il cuore dei suoi personaggi, facendoti vedere coi loro occhi il mondo. Quel mondo a metà che Mira, poi, ha ricomposto costruendoci un ponte, o meglio un canale come quello di Panama, tra una sponda e l'altra di se stessa, tra un genitore e l'altro, alla ricerca della sua interezza, del suo essere figlia e donna. Ah dimenticavo, lo consiglia anche Isabel Alllende: se non vi fidate di me, fidatevi di lei
Dopo aver letto anche Il mondo a metà, posso dire che Cristina Henrìquez è diventata una delle mie scrittrici preferite e non vedo l'ora di leggere altri suoi romanzi. Anche noi l'America mi è piaciuto tantissimo, così mi sono messa alla ricerca, et voilà ecco Il mondo a metà. Che mi è piaciuto ancora di più del precedente. Per chi, come me è un'appassionata di geologia e tettonica a zolle, beh allora questo libro ha un'attrattiva in più, oltre ad essere ambientato nello splendido Sudamerica, anzi Centramerica: l'ottavo continente secondo Danilo. Miraflores decide di partire per Panama: la madre le ha tenuto nascosto che il padre, di Panama, non solo voleva sposarla ma era felicissimo del suo arrivo. Catherine, in un vortice di perbenismo (tutto americano) decide di troncare qualsiasi rapporto con l'uomo, che amava molto, e cresce la figlia da sola a Chicago dopo che i genitori l'hanno allontanata, per via dello scandalo. Una donna, sposata, che ha un figlio con un altro, per giunta di 'colore'. Così, Mira parte alla ricerca del padre prima che la malattia della madre le impedisca di tentare un riavvicinamento con quel genitore che è l'altra metà di sé. Giunta a Panama, comprende che anche quei luoghi le sono dentro, lo sono sempre stati. Con Danilo, a cui si affeziona e stringe una profonda amicizia, inizia a cercare il padre. Le storie della Henrìquez sono un colpo al cuore, umane e tenere, vere e magiche come solo la vita sa essere. Ci trovi proprio la vita dentro, la scrittrice ti svela l'anima e il cuore dei suoi personaggi, facendoti vedere coi loro occhi il mondo. Quel mondo a metà che Mira, poi, ha ricomposto costruendoci un ponte, o meglio un canale come quello di Panama, tra una sponda e l'altra di se stessa, tra un genitore e l'altro, alla ricerca della sua interezza, del suo essere figlia e donna. Ah dimenticavo, lo consiglia anche Isabel Alllende: se non vi fidate di me, fidatevi di lei
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