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Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
Inutilmente prolisso, melodrammatico e noioso.. non ne consiglio la lettura
Credo che oltre a "La metà di niente", non mi sia piaciuto più nulla della Dunne. Anche questo romanzo è veramente patetico, noioso, e con un finale davvero inquietante...
Questo libro mi è piaciuto quanto "La metà di niente", considerato il più riuscito della Dunne, che secondo me merita la sua stessa attenzione per una serie di tematiche presenti in questa storia. Forse non eccelle in originalità perchè capita molto spesso (purtroppo)sentir parlare di storie di questo genere, tanto che sembra leggere un caso di cronaca nera. La storia è costruita molto bene, una sorta di climax che cresce sempre di più, come la gelosia e l'ossessione di Ferrell nei confronti della moglie Gracie, sfociando nella tragedia con un finale spiazzante da lasciare senza fiato. La drammatica storia insegna quanto il passato possa diventare ingombrante e persecutorio quando non si sono risolti i conflitti con persone molto prossime come i familiari, anche se si cerca di cambiar vita con le persone che si amano e quanto le brutte vicende della vita non vengono superate totalmente, possono distruggere tutto quello che faticosamente si è costruito. A me ha emozionato molto, potrei usare diversi aggettivi per descriverlo: tenero, drammatico, struggente, triste ecc... Un'altra creazione dell'autrice che mi è piaciuta molto in questo libro è il personaggio Gracie: bella, fragile, delicata e raffinata le cui fattezze fisiche ricordano molto le attrici anti-dive degli anni '50, pelle bianca come la porcellana, capelli lucidi e morbidi, smalto rosso come le labbra "fino a disegnare un perfetto arco rosso scarlatto".
Recensioni
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