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Il modernismo italiano: le «Lettere» di Buonaiuti e le obiezioni di Prezzolini
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2000
1 gennaio 2000
246 p.
9788887298116

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Luigi Murtas
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Il miglior commento all'opera di Buonaiuti lo lasciò San Luigi Orione, che fu incaricato dalla Santa Sede di tentare di riportare il sacerdote alla piena adesione alla fede cattolica (solo il Signore che legge i cuori può sapere quale sia stato l'esito). Disse don Orione: "fui incaricato di avvicinare Ernesto Buonaiuti. Si è buttato su tutti quei libracci che gli hanno avvelenato il sangue. Se Buonaiuti verrà di nuovo all'ovile per mezzo di questo ponte sarà un vero miracolo". Proprio così: anche l'intelligenza più raffinata e colta (e Buonaiuti la possedeva) può condurre per strade sbagliate se venendo meno all'umiltà l'autore si lascia infatuare dalle proprie tesi e dai "sottili ragionamenti di questo mondo" e diventa sordo anche di fronte ai più insistenti e paterni richiami della Chiesa. Per dirla con San Paolo "la scienza gonfia, solo la carità edifica". E non è un caso che l'eccessivo lavorio intellettuale applicato alla fede abbia portato Buonaiuti verso approdi di stampo giansenistico, come testimoniato dal suo amico fraterno Carlo Arturo Jemolo: una religiosità troppo basata sui ragionamenti è facile che produca come corollario una morale del precetto, una coscienza troppo formata sul senso del dovere (in sè encomiabile), ma non guidata dal cuore.

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Giuseppe Prezzolini

1882, Perugia

Giuseppe Prezzolini è stato uno scrittore italiano. Stabilitosi giovanissimo a Firenze, interruppe gli studi regolari e, insieme all’amico Giovanni Papini, fu il più dinamico «imprenditore di cultura» (la definizione è di R. Serra) negli anni che precedettero la grande guerra. Con Papini, nel 1903, fondò «Il Leonardo», al quale collaborò con numerosi articoli firmati Giuliano il Sofista: erano gli anni della sua entusiastica adesione all’intuizionismo di H. Bergson e al pragmatismo (Il linguaggio come causa d’errore, 1904; La verità del pragmatismo, 1904), delle cui teorie si servì per polemizzare contro tutte le manifestazioni, politiche, filosofiche e letterarie, dell’età positivistica...

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