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Nel breve e piacevole racconto della giovane scrittrice si percepisce il profumo intenso di un’adolescenza trascorsa da poco. Il suo è un diario dei momenti che le hanno lasciato nell’animo ricordi profondi, conducendola alle soglie di una età consapevole e adulta. Parole che esprimono il senso di un viaggio attraverso le praterie di un’emozione giovanile, luogo di incontro privilegiato delle prime esperienze affettive e complesse. Dal primo confronto con la diversità scaturisce il dolore e il coraggio che le avvolgeranno il cuore per “Selvaggia”, la sua sorellina adottiva. E poi gli amori incerti e le amicizie irrisolte che stentano a prendere il volo, attraversati dalla luce intensa delle prime emozioni, appena filtrate da una coscienza di sé ancora naif e curiosa. Simpatica la soluzione di affibbiare ai personaggi delle sue vicende i nomi delle sensazioni che suscitavano nel suo cuore. Tanti momenti osservati con una lente che ne ingrandisce le percezioni come in un caleidoscopio e rappresentati con uno sguardo incantato su un mondo, in cui sfilano le emozioni che lentamente l’avrebbero fatta diventare grande. In un labirinto di attimi accennati con la leggerezza di una bimba e tratteggiati come in un acquarello, si alternano i personaggi di una giostra vitale ed emozionante: “Pazzoide”, “Perseveranza”, “Abbandono” e “Riscoperta”. Questi i profumi acerbi che si susseguono nell’età dell’adolescenza e che conducono a quel passaggio obbligato che rappresenta il guado per ogni giovane. Il compito è di attraversarlo, raggiungendo la sponda di una più compiuta consapevolezza. E in quel tratto incerto che mette in luce la fragilità dei sentimenti in costruzione, si alternano gioie dilaganti e angosce incolmabili, sino ad accostarsi a un punto di equilibrio che sancisce un nuovo arrivo. E’ qui che l’autrice approda, al termine di questo suo pur breve viaggio che tanto avrà ancora da dire ma col sorriso che il suo “Futuro” saprà dipingerle sul volto.
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