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Anno edizione: 2017
Anno edizione: 2012
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L’Editrice Thule Italia propone ai lettori italiani i testi del Nazionalsocialismo in maniera integrale senza commenti o giudizi morali che sono lasciati al pubblico. Uno dei libri di quel periodo è Il mito del XX secolo di Alfred Rosenberg (1893-1946) nel quale l’Autore ripropone la Weltanschauung nazionalsocialista elaborata nel Mein Kampf del quale può essere considerata la versione filosofica. Rosenberg è fortemente influenzato dalle letture di H.S. Chamberlain e A. De Gobineau; il mito del titolo della sua opera principale è quello del sangue, della razza. L’Autore infatti sostiene che i Tedeschi e gli antichi Germani, nel quale egli vede l’origine dell’anima razziale che già nell’Antichità greco-romana fu creatrice di cultura e civiltà, siano portatori di un nuovo modo di concepire la vita basata sull’onore, la fedeltà e il coraggio. Il mito di Rosenberg è polemico con tutte quelle dottrine religiose e politiche che si sono affacciate sulla scena della Storia umana: ebraismo, cristianesimo giudaico, liberalismo, democrazia e marxismo. Il libro per i suoi virulenti attacchi alla Chiesa di Roma venne messo all’Indice dei libri proibiti in quanto il filosofo tedesco sosteneva tra l’altro che Gesù Cristo non era un ebreo bensì un ariano e il suo essere ebraicizzato dipendeva da un’errata interpretazione paolina dei testi. Sostanzialmente Rosenberg è certo della superiorità dell’elemento razziale nordico-occidentale non solo da un punto di vista biologico e spirituale in contrasto con Evola che teorizzava l’esatto contrario e gli costò l’accusa di «schizofrenia». Questo libro, dedicato ai due milioni di soldati tedeschi caduti durante la Prima Guerra Mondiale, fu il più venduto dell’epoca solo dopo l’opera capitale di Hitler. In esso possiamo trovare la visione del mondo nazionalsocialista espressa in ogni campo: della vita, della politica, dell’economia, del diritto, della giustizia dell’educazione, della musica, dell’arte viste dalla prospettiva del germanesimo.
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