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Finalista Premio Strega 2020
Un romanzo magistrale. Una scrittura inesorabile e piena di compassione, in equilibrio fra il racconto giudiziario – distillato purissimo della vicenda umana – e le note dolenti del tempo che trascorre e si consuma.
«Guerrieri è un personaggio meraviglioso» – The Times
Tanti anni prima Lorenza era una ragazza bella e insopportabile, dal fascino abbagliante. La donna che un pomeriggio di fine inverno Guido Guerrieri si trova di fronte nello studio non le assomiglia. Non ha nulla della lucentezza di allora, è diventata una donna opaca. Gli anni hanno infierito su di lei e, come se non bastasse, il figlio Iacopo è in carcere per omicidio volontario. Guido è tutt'altro che convinto, ma accetta lo stesso il caso; forse anche per rendere un malinconico omaggio ai fantasmi, ai privilegi perduti della giovinezza. Comincia cosí, quasi controvoglia, una sfida processuale ricca di colpi di scena, un appassionante viaggio nei meandri della giustizia, insidiosi e a volte letali.
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
libri scritto magistralmente premio strega sfiorato del tutto meritato ogni parola al suo posto nulla lasciato al caso realista senza essere crudo penso il libro contemporaneo più bello mai letto
È stata una lettura che non mi ha molto entusiasmata, forse perché non sono avvezza leggere libri che abbiano come ambientazione tribunali e arringhe. Viene raccontato il tentativo di assolvimento di Iacopo, un giovane ragazzo che per tutta una serie di combinazioni si trova invischiato in un omicidio. La madre, Lorenza, non avendo più un legale che difendesse il figlio, si rivolge a Guido, un amico e avvocato. Tra di loro, un tempo, ci fu un sentimento che svanì dopo pochissimi mesi, ma la stima ed il ricordo rimase vivo nel tempo. Guido cerca in tutti i modi di trovare il modo per dichiarare Iacopo innocente e così assolverlo per sempre. Ci sono stati capitoli in cui mi sono sentita più coinvolta nella storia, altri come per esempio il capitolo 11 che avrei preferito chiudere il libro e fare altro. Ma superato il capitolo tutto è andato a ruota libera, gli eventi, le testimonianze, la struttura del libro cambia così come cambiano gli eventi nel tempo. Non è stata sicuramente una lettura che mi ha colpita particolarmente, ma se siete amanti della materia giuridica questo libro fa al caso vostro.
Secondo libro che leggo di questo autore...storia semplice ma avvincente che mi ha coinvolto molto. Ho anche apprezzato i ragionamenti "da avvocati" che si confrontano prima di un processo. Ecco alcuni spunti che mi sono segnato: Qualcuno ha scritto che bisognerebbe essere capaci di morire giovani. Non nel senso di morire davvero. Nel senso di smettere di fare quello che fai quando ti accorgi di avere esaurito la voglia di farlo, o le forze; o quando ti accorgi di avere raggiunto i confini del tuo talento, se ne possiedi uno. Tutto ciò che viene dopo quel confine è ripetizione. Sapersela sbrigare da soli è bene. Credere di doversela sbrigare sempre da soli, senza mai chiedere aiuto, è una debolezza travestita da forza. Se non sai chiedere aiuto, di regola non sai nemmeno cosa fare quando ti viene offerto spontaneamente, quando sarebbe morale accettarlo (e immorale rifiutarlo).. Il tempo è molto piú esteso per i giovani perché sperimentano in continuazione cose nuove. La loro vita è piena di prime volte, di improvvise consapevolezze. Il tempo scorre veloce quando si invecchia perché, di regola, si ripete sempre uguale. Le possibilità di scegliere si riducono, le vie sbarrate si moltiplicano, fino a quando tutto pare ridursi a un unico, piccolo sentiero. Non hai voglia di pensare a dove conduce, quel sentiero, e questo produce un’anestesia della coscienza. Aiuta ad attutire la paura della morte, ma sbiadisce i colori. Buona lettura!
Recensioni
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