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Libro intenso, ricostruzione storica buona e rigorosa
Splendido: colto, spiritoso, intelligente e rigorosissimo. Tutto il meglio dello stile di Luciano Canfora per un libro bellissimo
bello come un giallo,colto come tutte le opere di Canfora, si legge di un fiato ed introduce alla lettura dell'immortale Maestro di Storia.
Recensioni
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Alcuni grandi della letteratura sono stati maltrattati dai loro tardi biografi, capaci soltanto di accumulare una congerie di dati inattendibili e contraddittori.
recensioni di Beta, S. L'Indice del 1999, n. 09
Il punto nodale della vicenda biografica di Tucidide è collocato in un passo preciso delle sue Storie (libro V, paragrafo 26), là dove l’io narrante parla del proprio esilio nel Peloponneso, a seguito di un insuccesso militare. A partire dall’età alessandrina, e fino ai giorni nostri, si è sempre creduto che a scrivere quelle parole fosse stato proprio Tucidide. Qualche studioso, come per esempio Eduard Schwartz, agli inizi del secolo, aveva supposto che l’autore di una simile ammissione potesse essere qualcun altro – e nella fattispecie il redattore che aveva assemblato i materiali tucididei –, ma non aveva portato alle estreme conseguenze la sua intuizione.
Luciano Canfora, invece, lo ha fatto: in questo volumetto, che è la traduzione italiana di un testo già pubblicato in Francia (Le mystère Thucydide. Enquête à partir d’Aristote). In forma chiara e sintetica, si mostra come la corretta tradizione biografica più antica, di evidente matrice aristotelica, sia stata stravolta a partire dalla seconda metà del III secolo a.C., suscitando una serie di reazioni a catena tali da trasformare quella che era una vicenda lineare in un cumulo di contraddizioni.
Il saggio presuppone una serie di ricerche che risalgono ai primi anni settanta, quando Canfora pubblica il suo Tucidide continuato, per arrivare, attraverso l’introduzione al primo libro della Guerra del Peloponneso (Mondadori, 1983) e le pagine dedicate a Tucidide nella sua Storia della letteratura greca (Laterza, 1986), alla recente introduzione premessa alla traduzione integrale delle Storie, pubblicata da Einaudi-Gallimard nel 1996.
Al termine di questa lettura, scorrevole e divertente, e dopo aver ascoltato le testimonianze di autori antichi (da Aristotele a Cicerone, da Senofonte a Dionigi d’Alicarnasso) e di studiosi moderni (da Boeckh a Wilamowitz, da Didot a Sauppe), il "mistero Tucicide" trova finalmente soluzione. Anche se non si tratta di un giallo vero e proprio, Canfora si muove nella sua ricerca (e non sarebbe la prima volta) come un investigatore che raccoglie, soppesa e valuta tutti gli indizi senza cercare di forzare la mano alle diverse testimonianze, e non sarebbe bello svelare qui, in anticipo, la soluzione dell’enigma.
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