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Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
Mi sono imbattuto in questo thriller storico di un autore sconosciuto. Scritto bene, interessante la parte storica della Parigi di fine secolo. Buon libro.
Non avevo mai letto un romanzo di Claude Iznar. L'ho comprato perché colpita dall'ambientazione e dal fatto che sono un'amante di Parigi. Per il resto, devo dire che il romanzo è insignificante, trama poco ricercata e molto dispersiva. Che fatica arrivare alla fine!
Giallo non esaltante, comunque leggibile, bellissima la descrizione dell'esposizione universale. Ottimo il personaggio del commesso Joseph. Credo che leggero' anche il secondo libro della serie!
Recensioni
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Le sorelle Liliane e Laurence Korb, entrambe bouquinistes, l'una sulla rive droite e l'altra sulla sponda opposta della Senna, scrivono romanzi a quattro mani con il nom de plume Claude Izner. Al loro attivo si contano libri d'avventura per ragazzi, storie al limite della fantascienza e gialli d'ambiente, come questo, in cui esordisce la figura del libraio-investigatore Victor Legris. A rendere attraente il romanzo c'è innanzitutto Parigi all'inizio dell'estate del 1889, durante l'Esposizione universale per la quale Gustave Eiffel portò a compimento la sua torre di ferro. Proprio sulla terza piattaforma di questa, la povera Eugénie Patinot, al seguito di tre scatenati nipotini, improvvisamente muore, si dice, a causa di un'ape. Nel giro di pochi giorni altri decessi, attribuiti a punture d'imenottero, si succedono tra i visitatori della torre che hanno apposto la loro firma sul libro d'oro. S'incarica di svelare il mistero il baffuto e impulsivo Victor, che, con il padre putativo, il giapponese Kenji Mori, conduce la libreria Elzévir in rue Saints-Pères 18, coadiuvato dal giovane commesso Jojo, divoratore, a farlo apposta, di romanzi polizieschi (Monsieur Lecoq di Gaboriau, Il delitto di Silvestre Bonnard di Anatole France, che a un certo punto troviamo aggirarsi nella libreria). Eventi e personaggi dell'epoca sono più di uno sfondo, come Parigi, lungo le cui strade rimaneggiate da Haussmann si aggirano vetture di piazza e campeggiano i primi slogan pubblicitari. E se i giornali si riempiono già di "argomenti terra terra, drammi, scandali, storie sdolcinate, morti" per compiacere il pubblico, ancora timidamente si sta facendo spazio l'anticonformismo femminista, ben incarnato da Taa, conturbante pittrice russa con cui Victor avvia una tempestosa storia d'amore.
Rossella Durando
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