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Dopo essere stato a S.Pietroburgo l'anno scorso e aver visto di persona la riproduzione della mitica sala d'ambra nel palazzo di Caterina, non potevo non essere attratto da questo libro. L'ho trovato molto affascinante, soprattutto per gli sprazi di luce che getta sugli anni della guerra fredda. Nonostante la mole di date, nomi e luoghi che contiene, si lascia legge abbastanza fluidamente, personalmente non mi ha mai annoiato. Tuttavia, riguardo a certi contenuti e conclusioni, credo vada preso con le pinze. Se interessati all'argomento vale la lettura!
mi sembra un remake in chiave giornalistica di un buon libro scritto nel 1993 da Heinz Gunther Konsalik il cui titolo è La sala d'ambra.
Recensioni
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Che fine ha fatto quella che era considerata l'ottava meraviglia del mondo? Questo saggio, scritto a quattro mani dai giornalisti investigativi Catherine Scott-Clark e Adrian Levy, fa luce su uno dei misteri più intriganti del secolo scorso: la sparizione di un tesoro artistico d'inestimabile valore, la sala interamente rivestita d'ambra che ornava il Palazzo di Caterina a San Pietroburgo. Le tracce di questo capolavoro si persero durante la Seconda guerra mondiale, quando le truppe naziste giunsero nella città russa. I curatori dei tesori conservati nel palazzo decisero di camuffare le preziose pareti ricoprendole di tele e materiali di imbottitura, per evitare che i tedeschi le scoprissero. Ma il camuffamento non riuscì nel suo scopo e quando, nel marzo 1944, i sovietici ritornarono sul luogo, trovarono che là dove avevano mimetizzato il tesoro non c'era più nulla. La sala d'ambra era svanita lasciando dietro di sé il più fitto mistero.
Alla fine del 2001, incuriositi da questa vicenda allora pressoché sconosciuta, Catherine Scott-Clark e Adrian Levy, autori di reportage per alcuni giornali e televisioni britanniche, tra cui il Sunday Times e la BBC, cominciarono una serie di ricerche che li condussero a scandagliare archivi ufficiali e privati di Russia e Germania, consultare fascicoli, diari e verbali segreti, intervistare testimoni coinvolti a vario titolo nell'affare: veterani dell'Armata Rossa, burocrati di partito, curatori di museo in servizio e in pensione. Si pensa che la sala d'ambra originale, ora rimpiazzata da una copia inaugurata nel 2003 in occasione del trecentesimo anniversario della fondazione di San Pietroburgo, valesse l'equivalente di oltre 250 milioni di dollari; una fortuna che non aveva mancato, e non manca ancora oggi, di allettare molti cacciatori di tesori scomparsi, sostenitori delle più diverse teorie. C'è chi ne cerca i resti nei sotterranei della città di Weimar, chi nel relitto di una nave di linea tedesca silurata nel gennaio del 1945 al largo di Danzica, chi nei profondi pozzi minerari della Sassonia e della Turingia. Gli autori di questo saggio, insospettiti dalla riservatezza delle autorità russe e dal vuoto di informazioni ufficiali sull'argomento, sostengono un'ipotesi diversa: dopo due anni di indagini tra Mosca, San Pietroburgo, Londra, Olanda, Germania, Liechtenstein e Austria, hanno scoperto una verità scomoda e una straordinaria operazione di insabbiamento in cui furono coinvolti l'Unione Sovietica, il KGB, la Stasi e personaggi controversi, come il barone Eduard von Falz-Fein, esule Russo in Liechtenstein che finanziò la ricerca della sala d'ambra in Germania e George Stein, il più famoso dei cacciatori tedeschi di tesori, che si dedicò per un quarto di secolo alla ricerca del tesoro scomparso e morì di morte violenta.
Documentato e dettagliato come un saggio storico, appassionante come un romanzo di spionaggio, Il segreto della sala d'ambra è un libro avvincente e sorprendente che indaga sugli episodi oscuri della Seconda guerra mondiale e della Guerra fredda.
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