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Piccolo libro ma offre tanti spunti di riflessione spirituali ed esistenziali.
Testo molto breve ma altrettanto denso. Sono evidenti il lungo lavoro di ricerca, le riflessioni e la sincera fede dell'autrice; credo che il senso profondo del libro sia racchiuso in queste frasi: "I misteri del cristianesimo sono un tutto indivisibile. Chi ne approfondisce uno finisce per toccare tutti gli altri. Così la via che si diparte da Betlemme procede inarrestabilmente verso il Golgota ... Sullo splendore luminoso che irradia dalla mangiatoia cade l'ombra della croce". Altre frasi, invece, mi hanno lasciato perplesso: "Tutti gli uomini sono una cosa sola" e "Tutti i santi hanno aspirato a soffrire". Dalla prima, l'autrice fa discendere la necessità della venuta di Cristo per riannodare l'alleanza tra Dio e il genere umano, trascinato tutto intero nella caduta dal peccato di Adamo; la seconda si riferisce invece alle facoltà redentrici della sofferenza, tali per cui desiderarla "non è una perversione ma un'aspirazione estremamente ragionevole". Personalmente, penso che affermare l'unicità del genere umano sia un modo troppo facile per spiegare la presenza del male nel mondo (che rimane "il" mistero) come conseguenza del peccato originale, e rischi di mettere in secondo piano la responsabilità individuale di ciascuno; riguardo alla sofferenza, un conto è sopportarla con cristiana rassegnazione, altro è desiderarla: temo che questa sia una pericolosa esaltazione, preferisco i santi (e non sono pochi) che hanno servito Dio con gioia, coniugando la preghiera con una laboriosità concreta in favore dei propri fratelli.
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