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Una sera di Dicembre, Brindisi, foyer del teatro Verdi, in pieno centro, quattro anni fa. Antipatica pioggia sciroccosa. Pronto in suo onore a mettermi in coda e salutarlo per un paio di autografi sui suoi libri, la spiritosissima musa del teatro che, senza possibilità di dubbio, egli cullava come pochi nelle sue tasche, fece in modo che me lo trovassi di fronte, soli, Lui ed io (Franca già non stava bene). Impreparato a quella lentezza, a organizzare un seme di parola, con un sincero tremore di foglie nelle gambe, lo avvicinai e gli dissi: "Maestro, è un vero onore, solo due firme e non la importuno più". Mi sorrise con quei suoi occhi chiari e dolcissimi, inaspettatamente prese i libri ed entrò nel gabbiotto della portineria del teatro. Ci sedemmo, Lui, io, poco più in là il portiere, mentre una segretaria molto paziente rimase più distante, in piedi. Firmò due bellissimi datati struzzi Einaudi; dopo avermeli consegnati mi feci coraggio e gli chiesi cosa fosse in definitiva il teatro, che definizione, se esistesse, potesse darsi. Mi rispose: "E' il più bell'affronto al potere". Lo ringraziai e andai via. Non posso ricordarlo che in quel frangente felice. Avevo percorso quei corridoi colmi delle sue tele, alcune gigantesche. C'era tutta la sua vita, molti ritratti, stupende scene circensi, richiami Chagalliani, sogni e visioni sparsi in quei colori come una bellissima festa del cuore. Sgomento in fondo all'anima, devo e dovevo ricordarlo qui, per come in quei pochi minuti di improvviso privilegio mi toccò di incontrarlo. Perde tantissimo il mondo, perde lo sberleffo immerlettato, un linguaggio di rara inventiva, e una delle spinte civili più alte del secondo Novecento teatrale. Nel giorno in cui a Stoccolma sarà annunciato il Nobel per la letteratura, se ne vola un italiano che era già nell'anima un trionfo di pergamene morali. Buon viaggio Maestro, e non tema, è solo una morte accidentale, nient'altro.
Hai presento cosa è uno sberleffo? Cosa sia una capriola sotto ad una croce? Bè devi leggere questo libro e poi fare un inchino a chi lo ha scritto. N O B E L e lui sghignazza mentre tanti si sono incazzati, affar loro che non capiscono di arte.
"Mistero Buffo" è la quintessenza di Dario Fo. Impensabile conoscere il teatro moderno(e antico, visto il GRAMMELOT) senza aver visto questa testimonianza. Unico.
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