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Da anni leggo Valerio Massimo Manfredi e ho amato quasi tutti i suoi libri. Ma devo dire che Il Giuramento non è riuscito ad appassionarmi. E' un libro interessante e accurato, come tutti i libri di questo autore e in particolare richiama le imprese degli Argonauti in tutta la prima parte del libro raccontando l'infanzia e l'adolescenza di Odysseo. Questo soffermarsi sulla giovinezza del protagonista e i richiami al mondo del padre Laerte però, secondo me, finiscono per allungare la storia a dismisura a discapito purtroppo della guerra di Troia e dei suoi protagonisti, che comincia ad entrare nel vivo ben oltre la metà del libro. E i guerrieri Achei sono così poco caratterizzati che è difficile affezionarsi a loro, le loro stesse imprese mi sono sembrate abbastanza piatte, le descrizioni delle battaglie prive di mordente e , per dirne una, manca addirittura il duello tra Ettore e Achille. Se faccio il paragone con le battaglie descritte in "Alexandros" mi stupisco davvero che il libro sia stato scritto da Manfredi. Il romanzo si riprende dopo la presa di Troia ma ormai, ovviamente, è finito. E allora mi chiedo : su Alessandro Magno l'autore ha scritto una bellissima trilogia con cui ha potuto approfondire la vita del conquistatore, non sarebbe stato il caso di fare una trilogia anche qui? Se buona parte de "Il giuramento" doveva richiamare la generazione precedente a quella di Odysseo, perché non scrivere 3 libri? Il primo sugli Argonauti e il Vello D'Oro, il secondo sui loro figli e la guerra di Troia e l'ultimo sul ritorno di Odysseo. Così sia ai protagonisti del primo che del secondo libro sarebbe stata data la giusta importanza senza andare a discapito delle rispettive imprese e ne sarebbero probabilmente risultati 3 libri appassionanti come "Il ritorno".
Un libro davvero eccellente. Ritmo incalzante ed emozionante sin dalle prime pagine. La storia di Ulisse è trattata nei minimi dettagli e rispetta i poemi omerici. Consigliatissimo!
Sinceramente??Una delusione totale...Era tanto tempo che bramavo di leggere questo romanzo e quando e' uscito in edizione 'economica' l'ho subito preso.Di Manfredi avevo letto 'l'ultima legione' anche se parecchi anni fa,tra l'altro nella versione studio per le scuole ma comunque mi era piaciuto,quindi mi aspettavo un tipo di narrazione molto piu' incalzante rispetto a quella in cui sono incappata.Mi dispiace molto che questo libro sia stato una delusione,anche perche' adoro sia la storia di Ulisse in se' e per se' che le vicende della guerra di Troia e quindi pensavo che Manfredi potesse accontentarmi con un racconto romanzato...Invece fin dall'inizio l'ho trovato piuttosto noioso ma soprattutto,e questo e' peggio per me,non e' riuscito in alcun modo ad entusiasmarmi e a emozionarmi.Mi sono sforzata di andare avanti alcuni capitoli di troppo rispetto al solito prima di convincermi che fosse un libro da cestinare...Purtroppo sono a meta' e mi sono arenata,con zero voglia di proseguire la lettura...
Recensioni
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Una storia incalzante come i tamburi di guerra, tempestosa come il mare scatenato da Poseidone, piena di poesia come il canto delle Sirene.
Ulisse, Odysseo, Nessuno: l’uomo dal multiforme
ingegno, il mito che solca i mari, l’eroe
più formidabile e moderno di tutti i tempi è
qui, in queste pagine. E ci parla in prima persona,
raccontandosi con tutta l’umanità e il
coraggio che lo hanno reso, lungo ventisette
secoli, più immortale di un dio.
Dalla nascita nella piccola, rocciosa Itaca alla
formazione di uomo e di guerriero al fianco
del padre Laerte, dalle braccia materne della
nutrice Euriclea al vasto mare da navigare
sino a Sparta, dalla abbagliante e pericolosa
bellezza di Elena all’amore per Penelope,
dal solenne giuramento tra giovani principi
leali al divampare della tremenda discordia:
questo romanzo, primo di due volumi, segue
Odysseo fino alla resa di Troia, grandiosa e
terribile. Prima ancora che inizi il nòstos – lo
straordinario viaggio di ritorno – l’avventura
già è costellata di incontri folgoranti, segnata
da crisi profonde, dominata dall’intelligenza
e dall’ardimento di un uomo capace, passo
dopo passo, di farsi eroe.
La figura di Odysseo ha avuto lo straordinario
destino di “reincarnarsi” infinite volte:
i più grandi poeti lo hanno cantato, la sua
orma profonda e sempre nuova è riconoscibile
nei testi più importanti della letteratura
di ogni tempo, a ogni latitudine. Tutti noi
abbiamo la sensazione di ricordare da sempre
le gesta di Odysseo, ma in questo romanzo,
attingendo all’immensa messe di miti
che lo vedono protagonista, Valerio Massimo
Manfredi porta alla luce episodi e personaggi
che non conoscevamo, ci regala la viva
emozione di scoprire un intero universo brulicante
di uomini, donne, imprese gloriose
o sventurate. Ci mostra come accanto a quel
personaggio fluisca gran parte dell’epos greco:
Alcesti, le fatiche di Herakles, i sette contro
Tebe, gli Argonauti, oltre ai due poemi di
Omero. Odysseo non si erge solitario tra le
ombre di dei e guerrieri, ma il suo intero percorso
di formazione, le sue radici familiari,
gli epici racconti di cui è nutrito dal nonno-
lupo Autolykos e dal padre argonauta, i
dialoghi con Herakles e Aiàs, gli incontri con
la misteriosa Athena dagli occhi verdi, ogni
dettaglio dà corpo a un racconto profondamente
sorprendente.
Con assoluto rigore ma anche con una vibrante
adesione a questa materia “in continuo
movimento”, Manfredi compie la scelta
forte di affidare la narrazione proprio a colui
che disse di chiamarsi Nessuno: una voce
diretta, potente, scolpita nella sua semplicità.
Una voce dal fascino assoluto, una storia
incalzante come i tamburi di guerra, tempestosa
come il mare scatenato da Poseidone,
piena di poesia come il canto delle Sirene.
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