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Milo - Viaggio Nella Storia Di Una Comunità - Paolo S. Sessa - copertina
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Milo - Viaggio Nella Storia Di Una Comunità - Paolo S. Sessa - copertina

Descrizione


N.B. libro in ottime condizioni, mai letto, ma essendo una rimanenza da magazzino presenta nella copertina segni del tempo.. PAOLO S. SESSA MILO VIAGGIO NELLA STORIA DI UNA COMUNITA’ INTRODUZIONE E STORIA PER MEMORIA E PER IMMAGINI DI MARIO TROPEA EDIZIONI LUSSOGRAFICA PAGINE 251 FORMATO 17 X 24 Informazione su Milo prese da Wikipedia Milo (Italia) Da Wikipedia, l’enciclopedia libera. Altitudine 720 m s.l.m. Superficie 16,67 km² Abitanti 1 089[1] (31-12-2010) Densità 65,33 ab./km² Frazioni Fornazzo Comuni confinanti Giarre, Sant’Alfio, Zafferana Etnea Cl. sismica zona 2 (sismicità media) Nome abitanti milesi Patrono sant’Andrea Giorno festivo ultima domenica di luglio Milo (u Milu in siciliano) è un comune italiano di 1.089 abitanti della città metropolitana di Catania in Sicilia. Il comune fu costituito nel 1955 staccandolo da quello di Sant’Alfio ed è il meno popoloso della provincia. Milo è un comune del Parco dell’Etna. Storia: Fu il duca Giovanni d’Aragona che intorno al 1340 fece costruire fra i boschi del Milo una chiesa dedicata a Sant’Andrea, alla quale assegnò un feudo ed ordinò che fosse priorato della Chiesa di Catania. Giovanni trascorreva parte della stagione estiva a Milo, dove venivano spesso i potenti per incontrarsi con lui, sicché Milo assunse saltuariamente il ruolo di centro politico estivo della Sicilia. A Milo Giovanni tornò nel 1348, per sfuggire alla peste che imperversava a Catania, ma il viaggio non fu sufficiente a salvargli la vita. Comunque, anche se con la sua morte il paese perse la sua importanza, continuò la sua crescita. In seguito il territorio di Milo fece giuridicamente parte della contea di Mascali fino al 1815, quando il borgo di Giarre acquistò l’autonomia e Milo e Sant’Alfio furono annessi al nuovo comune. Lo sviluppo turistico di Milo ha inizio dopo la prima guerra mondiale, quando il fotografo tedesco Wilhelm von Gloeden venne a stabilirsi per qualche tempo a Rinazzo, quartiere fra Milo e Fornazzo. La chiesa madre di Sant’Andrea Apostolo. Tra il 1950 e il 1951 Milo visse l’esperienza più terribile della sua storia, poiché si aprirono due bocche eruttive a quota 1800 metri ed i milesi furono costretti a rifugiarsi nei centri vicini. Nell’aprile dell’anno seguente, passata la grande paura, il paese si ripopolò ma le ferite inferte al territorio rimasero per sempre. Fu proprio in quei terribili mesi che incominciò a maturare l’idea dell’autonomia comunale. La storia dell’autonomia di Milo era cominciata nel 1923 quando i rappresentanti di Sant’Alfio firmarono un documento nel quale promettevano di concedere l’autonomia, dal momento che i milesi offrivano il loro appoggio nella lotta del comune di Sant’Alfio per ottenere l’autonomia dal comune di Giarre. Nonostante Sant’Alfio fosse riuscito ad ottenere l’autonomia Milo dovette attendere la fine della seconda guerra mondiale quando, ritrovato l’antico documento, fu intrapresa una lunga battaglia finita con la votazione a Sala d’Ercole della legge n. 8 del 29 gennaio 1955 nella quale si decretava che le frazioni di Milo e di Fornazzo fossero erette a comune autonomo. Tutt’oggi i colori di Giovanni d’Aragona (arancio e giallo) sono presenti nello stemma del comune di Milo, assieme alla croce di Sant’Andrea (patrono di Milo) e all’antico abbeveratoio.
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Dettagli

2005
  • Prodotto usato
  • Condizioni: Usato - In buone condizioni
2560666385630
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