Musicista, Direttore d’Orchestra, Pianista, amante del Jazz, Scrittore, e tanto altro ancora, un grande e poliedrico artista, in grado di dare sempre il meglio di sé con incisività ed eleganza, raggiungendo le vette della notorietà grazie al suo estroso e indiscutibile talento. Lelio Luttazzi è stato un artista eclettico che si è affermato in più di 50 anni nella cultura Italiana nei diversi campi della musica, dello spettacolo, della letteratura e del cinema. La sua carriera ebbe inizio nell’immediato dopoguerra a Trieste. Nel 1948 si trasferì a Milano per assumere la direzione artistica della mitica CGD (Compagnia Generale del Disco). Nel 1950 a Torino alla direzione d’orchestra della Rai, inventando uno stile nuovo per l’Italia: l’orchestra d’archi ritmica. Nel 1954 si trasferisce a Roma. Per capire la musica di Luttazzi si deve quindi cercare di capire il contesto in cui è cresciuto. Trieste è sempre stata molto particolare, diversa dalle altre città italiane, la sua storia musicale fu condizionata dall’amministrazione anglo-americana che vi portò la radio e il jazz. Nelle sonorità del Maestro si riconoscono l’atmosfera mitteleuropea fusa allo swing americano colto in tutti quegli stimoli culturali innovativi che arrivavano dagli Stati Uniti. A caratterizzare la sua vena creativa e comunicativa sono il proverbiale senso dell’umorismo e un’anima swing. Fin dall’adolescenza un grande amore: Louis Armstrong, i grandi autori americani da Gershwin a Porter, da Kern a Carmichael, al suo pianista preferito, Erroll Garner. Una profonda conoscenza della materia musicale gli permise di ottenere sia nel campo della composizione, dell’arrangiamento e dell’orchestrazione risultati di altissimo livello. Anche il cinema lo vide protagonista in varie produzioni cinematografiche in veste di attore ma soprattutto come compositore di moltissime colonne sonore. Scrisse la musica di molte commedie musicali. Luttazzi ha spaziato dall’orchestrazione classica e operistica a quella americana. Ma primo fra tutti il suo inconfondibile e personalissimo jazz che trasmetteva in tutto il suo modo di esprimersi anche fisicamente. Se di questo è stato uno dei pionieri in Italia, sicuramente è stato il primo musicista ad utilizzarlo nelle nostre produzioni cinematografiche. L’ironia, l’intelligenza, la versatilità e l’inestimabile talento di mio marito è ciò che troverete in questo splendido “I Miei Stati D’Animo”, uno dei suoi dischi più belli.
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