Metodi per sopravvivere

Bell'ambientazione, bei personaggi, bella trama... non finito! (in senso non michelangiolesco)

Quattro esistenze sensate dalla vita e dagli eventi, una vedova, una sedicenne con problemi di comportamento alimentare, un uomo costretto al pensionamento per motivi di salute e segnato da un amore infelice e un ragazzino di nove la cui madre ha tentato il suicidio,. La vita e i sentimenti esaminati fino all'estremo con grande nettezza e chiarezza di scrittura, con tratti poetici. Rimane la sensazione di un quadro incompleto da approfondire e un che di sospeso nel finale.

Metodi per sopravvivere è un bel romanzo ma, a mio modestissimo parere, poteva essere anche meglio. La storia è promettente, un ritratto della solitudine di più persone che incrociano la strada di un bambino di undici anni in difficoltà. Da quel momento, questi pianeti girano gli uni intorno agli altri con tenerezza e altrettanta tristezza, puntando il riflettore sulla condizione umana che accomuna tutti. L'autrice sceglie di raccontare la storia chiedendo in prestito la voce ai personaggi che quindi parlano a turno, raccontando la vita dal loro punto di vista. Quando mi sono resa conto di aver appena letto l'ultima pagina, ci sono rimasta male. Senza alcun controllo, ho pensato "Tutto qui?". Mi aspettavo, o almeno speravo, che le strade di questi personaggi s'intrecciassero ulteriormente fornendo l'occasione di incrociare le loro vite al meglio, di trovare uno spiraglio di luce al di là di tutto. Ma forse il punto della storia è un altro, cioè l'importanza nel prestare attenzione agli altri che spesso sono più simili a noi di quanto pensiamo, altrettanto soli e incerti sul da farsi.