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Gregor Samsa, un commesso viaggiatore che grazie al suo lavoro mantiene la propria famiglia, si risveglia un mattino nelle sembianze di un orrido e gigantesco insetto... Vale davvero la pena di essere letto questo racconto surreale. L'emarginazione alla quale il "diverso" viene tragicamente condannato nella società, porta il lettore, immedesimato nei panni del protagonista, ad uno stato di angoscia e quasi rassegnazione per una situazione che diventa man mano sempre piú insostenibile e senza via di uscita. Un piccolo ma grande capolavoro che ti scuote dentro. "Di una cosa sono convinto: un libro dev'essere un'ascia per il mare ghiacciato che è dentro di noi." Franz Kafka
Ho letto questo libro perchè mi piace poter conoscere le opere di tanti scrittori, infatti vario da un genere all'altro. All'inizio del libro i racconti brevi non mi sono piacuti particolarmente, più che altro descrive le immagini di vita quotidiana in modo molto breve.Mi sono piaciuti molto di più i racconti più lunghi verso la metà del libro. Non male come autore anche se non mi ha entusiasmato più di tanto.
agghiacciante; ecco l'aggettivo meglio descivente questo breve racconto. Ne La Metamorfosi Kafka è riuscito a delineare con pochi, semplici tratti delle sensazioni forti e vivide, strazianti nella loro verosimiglianza. Da una breve analisi dell'opera possiamo distinguere due filoni paralleli di significato simbolico: potremmo, infatti, definire il racconto sia un'allegoria del tempo in cui è vissuto l'autore (chiave universale), sia una della vita personale dello stesso (chiave personale). Per quanto riguarda l'interpretazione universale dell'opera, possiamo identificare Gregor (commesso viaggiatore) con il popolo Ebraico disperso nella diaspora (di cui kafka fa parte) e mistrattato dalla società come disumano; oppure, considerando nella chiave personale Gregor come l'autore stesso (e quella metamorfosi potrebbe significare la sua stessa malattia, oltre al suo personale malessere a causa della palese superiorità sensitiva dello scrittore?), la figura amica della sorella come quella di Ottla, e quella crudele del padre come quella dello stesso per Kafka. Al di là di questo, in ogni caso, i ruoli di ogni singolo personaggi appaiono indistinti a livello morale. Gregor è vittima o eroe molare? Ed il padre è vittima o carnefice? Sicuro è che ladre e sorella sono vittime altamente sensibili, che estraneano la loro sofferenza in maniere diametralmente opposte; ma quanto al giovane protagonista non possiamo affermare questo altrettanto sicuramente. Egli allo stesso tempo è vittima di ciò che gli è accaduto fisicamente, e delle ripercussioni che il suo cambiamento ha comportato alla sua vita; ma è sicuramente eroe in quanto soffre l'odio ed il disprezzo della famiglia senza potere difendersi, e progressivamente lasciandosi morire per redimere i famigliari dal grande peso della sua stessa esistenza. D'altro canto il padre risulta figura antagonista per eccellenza di Gregor; ma anch'egli, come madre e sorella, può essere considerato vittima, poiché la sua veemenza e crudeltà sono frutto della sua reazione verso la metamo
Recensioni
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Una edizione questa che presenta tutti i racconti che Franz Kafka pubblicò in volume o in riviste, durante la vita. Una rassegna minima rispetto alle migliaia di pagine - non dimentichiamo le lettere e i diari lasciati dallo scrittore -, minima e tuttavia utile per mostrare come Kafka sia divenuto un autore universale non solo per merito delle figure dei signori K. eroi dei romanzi Il processoeIl castello, ma, in misura uguale - se non probabilmente maggiore - come maestro della forma breve. "Kafka - scrive Klaus Wagenbach nella prefazione - l'inventore di storie. L'inventore del "singolare apparecchio" della Colonia penale, dell'insetto immondo della Metamorfosi,del messaggero che non arriva mai, della scimmia parlante. Queste "versioni" sono rimaste nella memoria dei lettori e con esse una lingua che per concisione e freddezza le rende ancora più vivide ed efficaci."
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