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Chi giudica questo libro opera di un "pazzo" é caduto nel significato che Kafka ha voluto esprimere:la paura del diverso. Un libro tetro e grottesco che per la sua -appunto- diversità ha sbalordito la maggior parte dei lettori che si sono vergognati e "scandalizzati" di aver fatto parte, anche in un solo momento, di questo racconto che ha lasciato -a parer mio- un segno nella storia della letteratura del '900.
Certo Kafka non è un autore da prendere al volo come ho fatto io, per capirlo bisognerebbe leggere più di qualche suo libro, comunque comunque la storia di questo libro è inquietante ed allo stesso tempo grottesca. Senz'ombra di dubbio la chiave di lettura di questo libro va ricercata non sulla storia in se' ma sulla metafora sottostante. In che cosa consiste? non lo so, ognuno darà la sua interpretazione. Secondo me l'autore voleva far emergere la paura dell'uomo, l'imbarazzo che ognuno di noi prova nei confronti del DIVERSO, sia esso un handiccapato, un diverso di razza, di nazione. E' quello che ci capita spesso di fronte a queste persone, la diversità se non si è preparati ad affrontarla e a vierla come un ricchezza, fa paura, e questa porta all'esclusione.
Personalmente sono rimasta sconcertata. Non ho problemi a dire che lì per lì non ci ho capito molto: mi sono venuti in aiuto saggi sulla vita e sulla persona di Franz Kafka( consiglio, per chi ne voglia sapere di più, la lettura di ROMANZO E PARABOLA di Giuliano Baioni). Non c'è LUCE nei romanzi di Kafka, men che meno nella tragedia della METAMORFOSI. Non si può dire che lasci indifferenti, è inquietante, mai banale.
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