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Anno edizione: 2019
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Con La mente in fiamme Edward Bullmore presenta per la prima volta a un pubblico non specialistico una nuova teoria sulla cura della depressione dalle conseguenze potenzialmente dirompenti.
«Con questo saggio l'autore conta di rimuovere quella che potrebbe essere la vera causa del problema: l'infiammazione, quello "stato di guerra" che il nostro sistema immunitario dichiara nel corpo quando percepisce una minaccia esterna» - Giuliano Aluffi, Il Venerdì
«Edward Bullmore propone una teoria affascinante che mette in relazione la depressione con l’infiammazione e non, come si è fatto finora, con lo squilibrio della serotonina. Qualunque sia la verità, La mente in fiamme è una lettura stimolante e molto interessante» - Wendy Burn, presidente del Royal College of Psychiatrists
«Non molto tempo fa la psiconeuroimmunologia veniva derisa nei circoli medici. Il prof. Bullmore è l’uomo che ci ha mostrato quanto ci sbagliavamo. Tra i primi a definirsi “immuno-psichiatra”, ci ha condotto fuori dal tunnel e ci ha mostrato chiaramente – grazie anche al linguaggio ampiamente accessibile di questo libro – il nesso cruciale tra l’infiammazione sistemica e la malattia mentale. Questa intuizione sta provocando un cambio di paradigma che porterà a un nuovo campo di studi incentrato sulla psichiatria personalizzata, proprio come avviene nel campo dell’oncologia» - sir Robert Lechler, presidente della Academy of Medical Sciences
La depressione è la bestia nera delle patologie mentali. In un futuro molto prossimo sarà con tutta probabilità la più grave causa di invalidità a livello mondiale; eppure i trattamenti per migliorarne l’approccio terapeutico sono cambiati ben poco negli ultimi trent’anni. Alla terapia della parola, particolarmente in voga fino a qualche decennio fa, si è gradatamente sostituita, e affiancata, una terapia empirica basta su farmaci inibitori del riassorbimento della serotonina – i cosiddetti SSRI –, che mostrano da tempo effetti terapeutici consolidati e in parte soddisfacenti, ma anche effetti collaterali impossibili da sottovalutare. Con La mente in fiamme Edward Bullmore presenta per la prima volta a un pubblico non specialistico una nuova teoria sulla cura della depressione dalle conseguenze potenzialmente dirompenti. Bullmore mette in discussione le terapie finora utilizzate e propone un quadro teorico e sperimentale del tutto innovativo, che mette in relazione la depressione con gli stati infiammatori del corpo e del cervello, legando strettamente questa condizione e altri disordini mentali al funzionamento del sistema immunitario. È un vero e proprio cambio di paradigma nell’accostarsi a questa malattia debilitante e causa di molte sofferenze, ma non solo: delinea la rivoluzione futura in cui le cure potranno essere calibrate individualmente per riuscire a spezzare il circolo vizioso che unisce stress, infiammazione e depressione. La mente in fiamme si spinge oltre l’ambiente ospedaliero e del laboratorio proponendo un modo interamente nuovo di interpretare le complesse interazioni che avvengono tra mente, cervello e corpo, e per aiutarci a sopravvivere in un ambiente ostile.
Indice
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5 stelle per quello che questo libro rappresenta complessivamente: una ragionevole e verosimile speranza prossimo futura per una cura migliore della depressione. È scritto molto semplicemente, anzi nella prima metà mi chiedevo come la B. Boringhieri avesse potuto pubblicare un libro che mi sembrava più da edizioni alternative di basso profilo. Invece l'autore alza il livello con una credibile spiegazione evolutiva della depressione, e concludendo con una sincera e disincantata disamina della situazione attuale della ricerca farmacologica per le malattie mentali. Il messaggio è chiaro: una mente depressa è quasi sempre collegata a un cervello infiammato, ed agendo sul sistema immunitario si può intervenire sui sintomi depressivi. Fa capire che l'idea circola già nelle case farmaceutiche, 5 o 10 anni avremo i primi antinfiammatori antidepressivi. Sta iniziando una rivoluzione? Lo spero. Per una volta un libro inglese esce in concomitanza con la traduzione italiana, altro segnale... Consigliatissimo a tutti quelli che in un modo o nell'altro hanno a che fare con la depressione.
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