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Concordo con l'utente tiktaalik,che evidentemente il libro lo ha letto,capito e ne ha centrato il punto.A Nagel mi permetto di consigliare di studiarsi il neodarwinismo su qualche testo universitario,idem qualche testo di neuroscienze riguardo alla coscienza.Egli invece si mostra talmente stupefatto dall'evento della mente,da convincersi che essa sia un aspetto fondamentale della natura.Ma non precisa in che modo, non propone ipotesi teoriche né propone criteri di lavoro.Il solito atteggiamento dei filosofi che si perdono nell'astrattismo,quando mancano di basi scientifiche.
L'utente "Tiktaalik" confonde Teologia con teleologia e produce una recensione (dai presupporti errati circa le definizioni implicite di "scienza" che se ne intravedono) per un libro o che non ha letto o che non ha capito. Stefano fa una recensione personale, ma si vede che ha letto e capito il libro: a questo proposito voglio ricordare che Nagel è uno degli esponenti dell'emergentismo di cui Searle è per me l'autore più convincente. Comunque da leggere.
veloce commento generale a chi mi ha preceduto. Una visione teleologica non necessariamente ha ricadute teologiche, banalmente Aristotele aveva una visione teleologica dei processi biologici (vd. entelechia) senza credere nel Dio creatore delle religioni a lui successive. in generale concordo con Nagel nel porre in dubbio la riduzione meccanicistica dei processi fisici, tuttavia ritengo più efficace un'analisi "positiva" del mentale, come avviene per esempio nel paradigma emergentista, di cui su ibs è disponibile un pregevole volume di Andrea Zhok edito da ETS e intitolato appunto emergentismo
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