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Mi è piaciuto molto il romanzo La mentalità dell’alveare di Vincenzo Latronico, perché è moderno e scorrevole pur essendo ricco di molti spunti di riflessione a tutti i livelli – personale, politico e sociale. Il libro racconta la storia di una giovane coppia che aderisce entusiasticamente a un movimento politico, nato su internet, con l’obiettivo di denunciare le nefandezze dei partiti dominanti. Il gruppo gradualmente si organizza e s’impone sulla scena nazionale raccogliendo il favore degli individui insoddisfatti dell’attuale governo che sono ormai la maggioranza. La ragazza partecipa attivamente dimostrando di avere la grinta e la capacità necessarie a rappresentare il partito mentre il marito milita in seconda linea. La vita politica e quella matrimoniale s’intersecano e si declinano in un mosaico in cui tutti i tasselli - sentimenti, obiettivi e battaglie personali e pubbliche - s’incastrano faticosamente. L’autore dà la possibilità di vedere le cose dall’interno del partito, e non solo da spettatore e utente finale come siamo abituati; così cozziamo con tutte le difficoltà che accompagnano le iniziative, ci confrontiamo con le strategie dei militanti che devono prontamente dirottare gli attacchi verbali della stampa e talvolta degli stessi membri del gruppo e dirigerli nella direzione loro favorevole. Sentiamo la loro paura, la tensione. Conosciamo le loro crisi e i dubbi, la tristezza della sconfitta e il trionfo della vittoria. Riporto alcuni brani tratti dal testo; il primo è riguarda l'annoso problema dei privilegi dei politici: “Oggi lo incontro in sala consiliare e mi fa: ‘Mica siamo tutti ragazzini come voi, Barbarelli. Io con quattromila euro una famiglia non la mantengo’. Boemo era un consigliere di un partitello di destra che non aveva mai appoggiato una mozione della rete. ‘Povero,’ disse Alice senza neanche alzare gli occhi dal libro. ‘Solo quattromila – per scaldarsi quest’inverno dovrà bruciare la sua collezione di pittura astratta’.
Libro interessantissimo e molto attuale. La descrizone dell'autore centra in pieno i problemi legati all'uso di internet nella politica, ispirndosi chiaramente al Movimento a 5 Stelle. Latronico però non ce l'ha con il movimento in sè, anzi da alcuni passaggi si capisce che lui appoggia la maggior parte delle loro idee; la sua è più una descrizione dei pericoli della rete, se non usata correttamente. Sicuramente vale la pena di leggerlo, consigliato.
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