Chiudi

Aggiungi l'articolo in

Chiudi
Aggiunto

L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri

Chiudi

Crea nuova lista

Chiudi

Aggiungi l'articolo in

Chiudi
Aggiunto

L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri

Chiudi

Crea nuova lista

Recensioni Memorie di un ladro filosofo. Quando il furto diventa un'arte

Recensioni: 5/5
Ladro filosofo, Fantomas della laguna, Sindacalista delle carceri, Re dei ladri, i soprannomi si sprecano per Vincenzo Pipino, che ha il vezzo di farsi chiamare "ladro gentiluomo" e può vantare nel suo curriculum ricco di imprese avventurose di aver portato a segno il primo e unico colpo a Palazzo Ducale di Venezia ma anche di aver messo le mani - due volte - sulla galleria privata di Peggy Guggenheim. Senza dimenticare il famoso furto del Canaletto in casa Falck, alle Zattere. La sua recente carriera di scrittore si deve almeno in parte a Toni Negri. Pare sia stato proprio il filosofo padovano a indirizzarlo verso la scrittura: "Sono rimasto affascinato dalla sua saggezza", ha dichiarato più volte. Risulta infatti impossibile rimanere indifferenti davanti all'ironia dissacrante e alla capacità innata di affabulare di Pipino. E si rimane ovviamente rapiti anche dal tema dei sui scritti: furti, fughe, notti brave, episodi sepolti nella memoria popolare e nei segreti del vecchio milieu malavitoso, spesso ai limiti dell'incredibile. Il suo primo libro "Rubare ai ricchi non è peccato" ha fatto molto discutere. Pipino torna ora con altri ricordi sulle sue imprese veneziane ed europee, interrogando e interrogandosi, alternando memorie di vita e citazioni da Shakespeare, Brecht e Jacob.)
Leggi di più Leggi di meno
5/5
Recensioni: 5/5
(1)
5
(1)
4
(0)
3
(0)
2
(0)
1
(0)

Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.

Chiudi

Chiudi

Siamo spiacenti si è verificato un errore imprevisto, la preghiamo di riprovare.

Chiudi

Verrai avvisato via email sulle novità di Nome Autore