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Romanzo denso, corposo, di 410 pagine nell’edizione di Tranchida Editore. Memed è raffigurato quasi come una sorta di Robin Hood, che raddrizza i torti subiti dagli umili contadini della sua terra (la Turchia) e rende loro le terre usurpate dai latifondisti. Per queste sue azioni ha contro il ras del pase, Abdi Agca, che cerca di aizzargli contro (ma inutilmente) la popolazione locale, che invece lo protegge e lo assiste dandogli rifugio in ogni circostanza. Ha anche altri problemi in quanto Hatce, la sua donna, è stata imprigionata con l’accusa di aver ucciso un abitante del luogo. Memed, al colmo della disperazione, spara al latifondista Abdi Aga poi fugge sulle montagne e si unisce alla banda di Durdu il Matto. Cerca infine Abdi Aga e incendia il villaggio in cui vive nella speranza che muoia nel falò. Abdi, incolume, cerca aiuto dal governo di Ankara scrivendo numerose lettere di denuncia. Intanto la moglie Hatce partorisce un loro bimbo, ma poi è uccisa in una grotta in cui i due avevano cercato rifugio. Accerchiato nella sua grotta rifugio corre pericolo di lunghi anni di prigione ma sopraggiunge un’amnistia per cui è liberato. Finisce male per Abdi Aga: acciuffato da Memed, è ucciso con tre colpi di pistola al petto. Sembra un finale da Cavalleria Rusticana, anche se non a colpi di pugnale. Alla fine Memed fugge a cavallo, si rifugia sui monti e diventa una leggenda per la popolazione. Bella trama e lettura avvincente.
Anche se poco conosciuto Memed il falco è il capolavoro dello scrittore turco Kemal, che per tale opera fu anche candidato al Nobel. Romanzo epico e leggendario racconta la storia di Memed, orfano di padre, che vive in un villaggio turco dominato da un tirannico Aga. Stufo dei soprusi e delle violenze un giorno Memed si ribellerà e prenderà la via dei monti per unirsi a un gruppo di banditi. L'asprezza della terra Anatolica è cantata da Kemal con parole che incantano e che ne fanno risaltare la smisurata bellezza. Un libro da leggere tutto d'un fiato, dal ritmo incalzante, adatto anche ai più giovani.
una storia epica che si svolge tra aspre montagne e paludose pianure della Turchia del Tauro, di un personaggio, un po "Fontamara", che lotta per i propri ideali e per affrancare la terra ai contadini vittima dei latifondisti
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